Calcio, “Naming Rights” Stadi: Juve unica italiana nella top ten. Seguono Inter e Milan

13 Nov 2019 17:08 - di Redazione
Juventus, Ronaldo

I più grandi marchi del mondo sembrano tuttavia investire ancora poco nei Naming Rights degli stadi.  Rispetto agli Stati Uniti, ad esempio. La cui National Football League (NFL) ha più dell’80% degli stadi sponsorizzati. In Europa, il mercato dei diritti degli stadi di calcio è più maturo in Germania. Con oltre l’80% degli stadi della Bundesliga aventi il nome di uno sponsor. La Premier inglese occupa il secondo posto col 30% degli stadi sponsorizzati. La Serie A e la francese Ligue 1 hanno entrambe solo il 10% degli stadi sponsorizzati. La Liga spagnola si ferma al 5%.

L’analisi sui “Naming Rights”

L’analisi sui Naming Rights degli stadi si è poi soffermata sulla tipologia degli sponsor coinvolti. Evidenziando come il più grande sponsor provenga dall’industria finanziaria. Perchè gli istituti finanziari non acquistano il solo diritto di apporre il loro nome sullo stadio. Vogliono anche diventare un partner finanziario della squadra. Usano quindi questa partnership per vendere altri servizi al club. Come elaborazioni di dati previsionali o finanziamenti di giocatori e stadi. Oppure la vendita di carte di credito e di debito ai tifosi. I club potrebbero allargare il campo guardando ai marchi di abbigliamento. E ad altri settori retail come possibili sponsor. “L’analisi condotta da Duff & Phelps evidenzia un potenziale per le squadre europee. Che potrebbero ottenere sponsorizzazioni legate ai diritti di denominazione degli stadi. Con contratti a lungo termine per le squadre che hanno notorietà globale. Quelle che partecipano alla Champions e non rischiano di perdere lo status”. Lo spiega Enrico Rovere, Managing Director Valuation Advisory Services di Duff & Phelps. ”Il fatto che nel 2019 sia la Champions League che l’Europa League siano state dominate dalle squadre inglesi rende evidente che, se le squadre europee vogliono competere con i club inglesi nelle competizioni internazionali, devono aumentare i loro ricavi in modo da poter concorrere con le altre squadre per aggiudicarsi i giocatori migliori. Una strategia potrebbe dunque essere quella di vendere i diritti di denominazione dello stadio. Infine, dato che tutte le squadre europee traggono vantaggio dalla trasmissione televisiva delle partite in tutto il mondo su base regolare, anche i piccoli team e i loro eventuali sponsor per i diritti di denominazione potrebbero ottenere un’esposizione globale nei confronti sia dei clienti attuali che di nuovi clienti”.

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