Pd, tregua armata tra Schlein e De Luca. E oggi per Elly direzione nazionale di fuoco
Un serrato “faccia a faccia” durato più d’un’ora, finito con il reciproco impegno a rincontrarsi per non dirsi addio. È questo, in estrema sintesi, il bilancio dell’incontro che ha visto ieri confrontarsi Elly Schlein, da un lato, e il “cacicco” Vincenzo De Luca, dall’altro. I due vengono da settimane di reciproci dispetti intervallati da fastidiosissime punzecchiature. La più grave è quella subita dal governatore campano, costretto ad assistere alla “retrocessione“ del figlio Piero da vice-capogruppo a segretario d’aula. Sembrava il preludio ad una guerra totale, che invece – almeno per ora – non è scoppiata. Merito del commissario regionale del Pd Antonio Misiani. È stato lui (e le voci che davano per imminente il passaggio di De Luca a Italia Viva) a convincere la Schlein a sospendere i combattimenti sul fronte sud del partito, vista la non brillante condizione della leadership.
“Faccia a faccia” tra Schlein e il governatore in un albergo di Napoli
Tanto più che oggi si riunisce una direzione nazionale che rischia di trasformarsi per la segretaria in un tiro al bersaglio. Da qui l’accettazione del bagno di realpolitik richiesto da Misiani. «Ci mancherebbe che non ci parlassimo. È un presidente di Regione del partito di cui sono la segretaria», ha spiegato Schlein al termine dell’incontro avvenuto in un albergo napoletano a due passi dalla stazione centrale. Che la situazione sia però ancora tesa lo dimostra l’assenza di una nota ufficiale al termine del colloquio. E si capisce: il governatore vuole il via libera al terzo mandato in Campania, la leader è contraria. Le elezioni ci sono solo fra tre anni, ma in piena battaglia per le primarie la Schlein aveva pronunciato parole nette e definitive sul rinnovamento interno.
A luglio evento contro l’autonomia differenziata
Anzi, aveva additato proprio De Luca e il suo collega pugliese Michele Emiliano, entrambi schierati con Bonaccini, quali esempi di un partito sempre uguale. «Basta con cacicchi e capibastone», ebbe a dire in quell’occasione. È cominciato allora il crescendo di dispetti tra i due culminato nella defenestrazione dell’incolpevole Piero. Ora però a farsi traballante è la posizione della Schlein, che ha bisogno anche di De Luca per combattere la sua battaglia contro l’autonomia differenziata al Sud. Se ne parlerà il mese prossimo in un evento ad hoc che dovrebbe tenersi proprio a Napoli. Chissà se per quella data la Schlein avrà scelto di perdere la guerra con il governatore o la faccia con chi l’ha votata.