Donne (del Pd) che sfottono altre donne (del Pd). De Gregorio: “Ma cosa dice la Papessa Schlein?”

8 Giu 2023 16:21 - di Marta Lim

“E dunque arrivato lo scontro finale fra la nuova segretaria del Pd e la famiglia De Luca… Nel grande classico ‘La faida a sinistra’, una serie che gareggia con ‘Beautiful’ per longevità anche anagrafica dei protagonisti, in questa trentaquattresima stagione irrompe Elly Schlein, esotica fin dal nome. La famosa e tanto evocata papessa straniera: non era difatti, fino a poco fa, neppure iscritta al partito di cui si tratta e che ora sorprendentemente guida, il Partito democratico…”. E’ affidato a Concita De Gregorio, opinionista di sinistra ed ex direttore dell’Unità, l’analisi della Stampa sulla Via Crucis post elettorale del Pd, con la “faida” già in fase avanzata, dopo le speranze di pacificazione iniziali create dall’avvento della Schlein. Non c’è solo lo scontro con De Luca, “il nepotista” massimo, ma anche tutto il resto.

Il Pd, la De Gregorio e i guai della Papessa Schlein

Concita De Gregorio, oggi, nel suo editoriale sulla Stampa, ricostruisce l’ascesa della Schlein e il suo prematuro tramonto. “Schlein trionfa, alcuni fra i più scaltri tra i vecchi capicorrente – quasi tutti di rimpianta e indimenticata scuola democristiana – la vedono arrivare prima e le si mettono alle spalle nella speranza di essere poi ricompensati o comunque di dirigere, come sempre, la banda – nel senso della banda musicale. Schlein però sorride a tutti, prende volentieri imbarazzanti endorsement noti come leggendari abbracci mortali, non è che puoi vincere avendo proprio tutti contro, ma incassa e infine va da sé. Grande entusiasmo iniziale, successo nei sondaggi, primo mese di impennata di nuove iscrizioni, specie donne e giovani. Cinque stelle in difficoltà, il campo dell’opposizione del resto è quello: tutto secondo algoritmo. Nel secondo mese insorge qualche piccola criticità…”, racconta la giornalista della Sette. Che riserva una stilettata velenosissima ad Elly: “Schlein è figlia, per formazione e anagrafe, della tradizione dei movimenti, del dibattito stremante e collegiale, del confronto in assemblea territoriale. Dal punto di vista del lessico padroneggia una serie di circonlocuzioni in uso appunto nei collettivi, frasi talmente generiche e larghe da contenere tutto e non dire niente. E’ quella che al convegno ascolti un’ora riempiendo il taccuino e poi non trovi il titolo…”.

Il Pd uccide chi prova a governarlo

La De Gregorio è molto pessimista sull’evoluzione della crisi del Pd, anche alla luce dell’ultima faida con De Luca. “Enrico Letta, immediato predecessore, pur democristianissimo ecumenico e assai ben intenzionato, non ce l’ha fatta: il Pd uccide chi provi a governarlo, per statuto drammaturgico. Ma Schlein è nuova, non è esattamente neppure venuta dal Pd, è anzi inizialmente stata espulsa, Occupy Pd, ricordate?: era una di quelle che lamentava la gerarchizzazione dei vertici, pur nella benevolenza di Romano Prodi. Nulla accade che non si possa spiegare con le vecchie categorie della ritorsione a rilascio lento. Ma insomma. Grandi Speranze…”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *