Cospito, attesa per oggi la sentenza: l’anarchico accusa il governo Meloni

19 Giu 2023 12:22 - di Mario Campanella

C’è attesa a Torino per la sentenza su Alfredo Cospito, il leader anarchico protagonista nei mesi scorsi di un lungo sciopero della fame per protesta contro il regime di detenzione del 41 bis, e per l’ex compagna Anna Beniamino, accusati dell’attentato alla scuola allievi Carabinieri di Fossano, compiuto tra il 2 e il 3 giugno del 2006 con due ordigni a basso potenziale che fortunatamente non fecero vittime.

All’esterno del palazzo di giustizia sono presenti gruppi di anarchici. Nello scorso aprile la Consulta, alla quale la corte d’assise d’appello aveva posto il quesito della possibilità di compensazione tra aggravanti ed attenuati, aveva espresso un parere positivo, scongiurando cosi l’ipotesi dell’ergastolo per l’anarchico che, se riconosciuto colpevole, rischia una pena tra i 21 e i 24 anni di carcere.

“Governo usa mia vicenda come clava”

– “La mia vicenda è stata usata come una clava dal governo per colpire la cosiddetta opposizione” ha detto il terrorista pescarese nella lunga deposizione resa in videocollegamento dal carcere di Sassari dove si trova dal 6 giugno scorso dopo essere stato nel penitenziario milanese dell’Opera a seguito delle gravi condizioni di salute successive allo sciopero della fame

L’anarchico è già stato condannato a 20 anni in primo grado

Già condannato in primo grado a 20 anni, il terrorista abruzzese ebbe una riqualificazione del reato in sede di cassazione e la remissione degli atti alla Consulta , decisiva per evitare il carcere a vita.

L’insurrezionalista, già condannato a nove anni per la gambizzazione del dirigente industriale Roberto Adinolfi, fu posto al regime duro carcerario nel maggio del 2022 . Ad ottobre, com’è noto, iniziò uno sciopero della fame chiedendo l’abolizione del 41 bis per tutti i detenuti (mafiosi compresi) e ricevendo la visita in carcere di alcuni parlamentari Pd.

Una protesta protrattasi proprio fino alla decisione del giudice delle leggi del 19 aprile scorso che gli ha aperto la strada delle attenuanti per l’attentato di Fossano. La protesta di Cospito portò a una serie di manifestazioni tutt’altro che pacifiche, a una serie di ricoveri per il grave stato di salute e a pronunciamenti della magistratura (il tribunale di sorveglianza di Roma) che confermavano la tesi del ministro Nordio circa la sussistenza del pericolo di rapporti con l’esterni del terrorista di Pescara .

Nelle intercettazioni la ‘Ndrangheta lo incitava a continuare la protesta

Nelle polemiche scaturite a inizio anno venne alla luce una sorta di rapporto politico tra Cospito e alcuni mafiosi ( tra cui lo ì’ndranghetista Franco Presta ) che incoraggiavano l’anarchico a proseguire nella protesta contro il carcere duro . L’attentato di Fossano, rivendicato con la sigla Rivolta Animale e Tremenda/Federazione Anarchica Informale (RAT/FAI), fu condotto, secondo la ricostruzione della corte, con una tecnica “a trappola”: due ordigni esplosivi, uno minore come richiamo, e il secondo ad alto potenziale, temporizzato, per fare vittime. Solo per casualità non vi furono morti o feriti.

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