Nanni Moretti battuto anche da Super Mario Bros: il film esaltato dalla sinistra non decolla in sala
La folla, per entrare in sala, c’è solo grazie a Super Mario Bros. il film che anche ieri guidava la classifica italiana degli incassi: un kolossal di animazione che da Pasqua sta sbancando i botteghini e che anche negli ultimi giorni della settimana censiti ha sbancato avviandosi a superare ufficialmente i dati complessivi di Minions 2 (14.7 milioni di euro). Solo nella giornata di ieri ha superato i 280mila euro d’incasso. In seconda posizione c’è l’horror La casa – il risveglio del male, che con 195 mila euro tra giovedì e ieri sale a 322 mila euro complessivi. Deudenti,invece, rispetto alla gran cassa mediatica della sinistra che ha accompagnato l’uscita del film, la performance in sala dell’ultimo film di Nanni Moretti, omaggiato di interviste e megafoni anche in Rai, come ad esempio il solito Fabio Fazio Dall’uscita di giovedì, infatti, Il sol dell’avvenire, ha incassato in tutto 251 mila euro in due giorni, meno di centomila eurobil primo giorno, il resto venerdì. Moretti, con la sua storia critica degli anni del comunisto post bellici, tra nostalgie e rimpianti, è seguito a ruota dall’ L’esorcista del Papa e Cocainorso con 61 mila euro e un totale di 99 mila euro in due giorni.
Il film di Nanni Moretti delude in sala
Eppure raramente un film italiano era stato accolto con tanto entusiasmo dalla critica, come la pellicola di Nanni Moretti, che ha una trama trama tra il biografico e l’immaginifico politico. Giovanni, regista italiano in ambasce tra una moglie in analisi e un produttore sull’orlo del fallimento, ha smesso di credere nell’avvenire. Al fianco del suo protagonista, lettore dell’Unità e frequentatore della sezione comunista del Quarticciolo, la consorte che ha deciso di investire su un giovane regista de-genere, la figlia di sposare un uomo più vecchio di lei, la sua attrice principale di improvvisare l’amore in un racconto politico e poi c’è Netflix che produce cinema in scatola. Tra nostagie e accenni di autocritica, nella Roma del ’56, nell’anno dello sventurato ‘ingresso dei carri armati sovietici e Budapest, Moretti si sollazza nei ricordi. La critica lo applaude, gli spettatori gli preferiscono Mario Bros.