Julia Ituma, quell’“arrivederci” postato nella chat della squadra: le indagini puntano sul giallo del telefono
Dopo lo choc, l’incubo delle indicazioni che emergono dalle indagini sulla morte della pallavolista Julia Ituma, La pallavolista Julia Ituma è stata trovata senza vita a Istanbul, in Turchia, dove era con la squadra per la semifinale di Champions League, giocata nella serata di mercoledì contro l’Eczacibasi. La schiacciatrice 18enne in forza alla Igor Novara è precipitata dalla finestra della stanza dell’hotel dove alloggiava e ora, per ricostruzione dinamica e tempistica del tragico evento si riparte dalle ultimi immagini registrate dalle telecamere dell’albergo in cui la campionessa di origini nigeriane era ospita per gli impegni sportivi in trasferta.
Quelle ultime immagini della pallavolista Julia Ituma prima della morte
Immagini, diffuse sui social, che ritraggono probabilmente gli ultimi istanti di vita della ragazza. Sequenze che oggi, alla luce della tragedia che si è consumata, acquistano un potenziale drammatico specifico, e in cui la pallavolista appare assorta, in ansia, preoccupata. Il video, come riportano varie testimonianze dei media turchi, mostra la giovane che, tornata in albergo dopo la partita, parla al telefono nel corridoio del suo albergo tra le 22.49 e le 23.30. La Ituma, che è rimasta seduta a terra di fronte alla sua stanza per circa un’ora, sembra pensierosa. Poi, mani tra i capelli e incedere perplesso, rientra nella sua stanza…
Le indagini si soffermano su quell'”arrivederci” postato nella chat di squadra
Inoltre, secondo quanto riporta il quotidiano Hurriyet, Ituma aveva detto ai suoi compagni di squadra e all’allenatore di non stare bene. Poi, quell’“arrivederci” postato nel gruppo WhatsApp della squadra prima di finire giù dal sesto piano della sua stanza nell’hotel di Istanbul. Un dato che la polizia turca sta tenendo molto in considerazione nel ricostruire la dinamica dell’episodio che, al momento, viene valutato come suicidio.
La mamma della pallavolista: «Non posso credere che si sia voluta buttare»
Gesti, parole, ma nulla che suggerisse d’impatto ciò che sarebbe successo qualche ora dopo… Tanto che la sua stessa compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, si è detta subito scioccata dall’accaduto, dichiarando: «Abbiamo parlato fino all’1.30. Poi ho dormito. Sono stata informata che era caduta la mattina». Anche la mamma della giovane campionessa di pallavolo, Elizabeth, non si dà pace. E non riesce ad arrendersi all’idea di un atto volontario. «Era così forte, la mia ragazza, come sempre e non solo in campo. Non posso credere che si sia voluta buttare da una finestra. E poi qualcuno mi ha detto che era un balcone… Insomma, io voglio vedere con i miei occhi, i documenti, il posto. E Julia».
Madre e figlia si erano parlate al telefono
Le due, riferisce il sito del Tgcom24, si erano parlate al telefono la sera stessa dopo la partita persa dalla Igor Novara contro l’Eczacibasi, decisiva per l’eliminazione dai quarti di finale della Champions League di volley. «Mi ha detto: mamma, abbiamo perso. Io ho fatto due punti, ma la squadra ha fatto schifo», sono le parole riportate da Repubblica. Poi Elizabeth aggiunge disperata: «È un incubo… vorrei svegliarmi ma non ci riesco. Non riesco a realizzare questa cosa». La donna non si dà pace, non trova una risposta alla tragedia appena avvenuta.
«La sua compagna di stanza non ha sentito niente? Mi sembra impossibile»
«La sua compagna di stanza non ha sentito niente? Mi sembra impossibile», dice la mamma, (la ragazza dormiva ed è stata svegliata proprio dalla polizia, come riportato poco sopra)… E infine: «Io non sono ancora riuscita a piangere, perché non ci credo ancora. A Pasqua eravamo insieme, abbiamo festeggiato con la famiglia, noi e i suoi fratelli. Julia era contenta». Parole che fanno da corollario a quelle ultime immagini di Julia Ituma. Quelle in cui la ragazza cammina avanti e indietro. Poi si siede per terra, mette la testa tra le gambe, sembra in preda alla disperazione…
Julia Ituma, le indagini puntano sul giallo del telefono
Poi si rialza e rientra nella stanza, dove c’è la compagna di squadra Lucia Varela. Le due amiche chiacchierano fino all’una e mezza del mattino. Poi Lucia si addormenta, Julia no. E da quel momento cala il buio. Un’oscurità di dolore e morte su cui adesso le indagini dovranno fare luce.