Utero in affitto, l’affondo dei vescovi: “Pratica inaccettabile che mercifica donna e nascituro”
La Cei scende in campo nel dibattito infuocato sull’utero in affitto. esploso nuovamente dopo l’intervista del ministro Roccella e le manifestazioni milanesi delle famiglie arcobaleno. I vescovi italiani danno voce alla preoccupazione di “molte persone”. Che “ormai, pur con idealità diverse, riconoscono come inaccettabili pratiche che mercificano la donna e il nascituro”.
Utero in affitto, Cei: pratiche inaccettabili che mercificano
Al termine del Consiglio episcopale permanente, in una nota esprimono “forte preoccupazione per il crescente individualismo. E per l’avanzare di visioni che rischiano di distorcere l’idea stessa di famiglia. Come sancito dalla Costituzione, infatti, la famiglia è e resta il pilastro della società, garanzia di prosperità e di futuro. Riconoscere l’istituto familiare nella sua originalità, unicità e complementarietà significa tutelare, in primo luogo, i figli. Che mai possono essere considerati un prodotto. O l’oggetto di un pur comprensibile desiderio“.
La famiglia deve restare il pilastro della società
“Con una certa apprensione”, i presuli hanno rivolto lo sguardo alla dinamica demografica in atto. Leggendo i numeri del rapporto Istat sulla natalità. Che ha confermato “l’inesorabile calo della popolazione con il saldo negativo tra nascite e decessi. La costante diminuzione delle nascite dice di una sfiducia nel futuro. Che fa rinviare la genitorialità. E che determina squilibri generazionali con inevitabili ripercussioni nel tessuto sociale del Paese. Nella scuola, nel lavoro, nel sistema del welfare, nelle pensioni.
L’appello dei vescovi per favorire la natalità
Da qui – è l’appello dei vescovi – “la responsabilità dei cristiani e della Chiesa di adoperarsi per il bene comune. Le famiglie italiane desiderano avere figli, come testimoniato, ad esempio, dalle indagini dell’Istituto Toniolo. Per questo è auspicabile che vengano messe in atto tutte quelle politiche attive che favoriscono la natalità e la famiglia. Ricostruendo quella fiducia nel domani che sembra venuta meno negli anni”.
Allarme per la povertà educativa che genera fenomeni preoccupanti
La riflessione dei vescovi si è poi concentrata sulla condizione dei “tanti, troppi bambini in situazioni di povertà economica ed educativa. Dalla povertà educativa nascono l’abbandono scolastico, la realtà dei Neet, la noia e la rabbia giovanile. Che alimentano il fenomeno delle baby gang e sfociano in ripetuti episodi di violenza. E necessario e urgente dedicare tempo e risorse alla questione educativa. Nell’ottica del Patto educativo globale proposto da Papa Francesco”. Che in più occasioni ha definito l‘utero in affitto “una pratica inumana che va contro la dignità della persona“.