Ucraina, Berlusconi: «Un piano Marshall al posto delle armi». FI chiarisce: «Sostegno mai messo in dubbio»
Alcune frasi di Silvio Berlusconi sull’Ucraina ieri hanno scatenato polemiche da parte dell’opposizione, perché sono state lette come un cambio di linea rispetto agli impegni assunti da Forza Italia e, a caduta, in seno al governo. A fare chiarezza, però, sugli intenti del leader azzurro è intervenuta una nota di Forza Italia, che ha sgombrato il campo dagli equivoci spiegando che «il sostegno del presidente Berlusconi in favore di Kiev non è mai stato messo in dubbio». Sono state poi fonti di Palazzo Chigi a ribadire che «il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo».
Le parole di Berlusconi su Zelensky
«Per arrivare alla pace penserei che il presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli “è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina», ha detto Berlusconi all’uscita del seggio dove aveva appena votato per le regionali. «Un piano Marshall di 6-7-8-9mila miliardi di dollari a una condizione: “che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non ti daremo più dollari e non ti daremo più armi”. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore (Zelensky, ndr) ad arrivare ad un cessate il fuoco», ha sostenuto il leader azzurro, aggiungendo che «io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».
La precisazione di Forza Italia: «Mai messo in dubbio il sostegno all’Ucraina»
Le affermazioni di Berlusconi hanno scatenato una ridda di polemiche da parte dell’opposizione, che è andata avanti per ore cercando di mettere in dubbio il sostegno del governo all’Ucraina, non solo riconfermato da Palazzo Chigi, ma anche dalla stessa Forza Italia. «Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina – ha chiarito il partito – non è mai stato in dubbio, ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di Forza Italia alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, a quella dell’Europa e degli Stati Uniti». «Il presidente Berlusconi – si leggeva ancora nel comunicato – non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità. A dimostrazione di come egli sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell’Ucraina e del suo popolo».