Lo scivolone di Giuseppe Conte: mastica amaro e straparla della Meloni: “Matrigna”

22 Feb 2023 9:14 - di Fulvio Carro
giuseppe conte

Bisogna saper perdere, il titolo di una famosa canzone dei Rokes del 1967. Giuseppe Conte non sa perdere. Da quando non siede più a Palazzo Chigi ha perso la sua tradizionale immagine di borghese piccolo piccolo, giacca e cravatta, linguaggio moderato Si atteggiava a pater familias, invitando ogni sera gli italiani a lavarsi le mani e a usare la saponetta giusta. Ora è un grillino purosangue, che sprizza veleno da tutti i pori. Verbalmente aggressivo, a tratti offensivo. In sostanza, un classico Cinquestelle di sinistra e molti – sui social – gli danno del rosicone. Non a caso, nel giorno in cui Giorgia Meloni è sotto i riflettori internazionali, lui si traveste da toro scatenato finendo addirittura col dare della matrigna al premier.

Il “garbato” Giuseppe Conte lancia accuse e offese

Parla un po’ dappertutto, a DiMartedì e a margine dell’incontro con una delegazione di esodati. Ha un chiodo fisso, l’inquilina di Palazzo Chigi. E arriva a capovolgere la realtà. «Ho l’impressione che siamo tornati a un governo tecnico e questo mi impressiona», afferma Conte. «Mi metto nei panni di chi ha votato Giorgia Meloni, ma non era l’Europa la matrigna? Mi sa che la matrigna ce l’abbiamo in casa, è Giorgia Meloni». Roba da non crederci, un governo finalmente deciso dagli elettori diventa, nella sua fantasia, un esecutivo tecnico. E giù con le offese: «Gravissimo che un presidente del consiglio ripeta a pappagallo un errore contabile e di ragionamento a sua volta fatto dal ministro Giorgetti». Ecco, veleno a dosi massicce per nascondere il profondo rosso del Superbonus, che ha messo a serio rischio le casse dello Stato.

L’ira funesta per il Superbonus

Anzi, Giuseppe Conte sgomita e cerca di dare dei bugiardi agli altri: «Loro ci rappresentano, non si possono permettere di dire pubblicamente questi dati falsi. Dire che il superbonus costa 2mila euro a persona è un falso. Perché c’è un ritorno del 70% immediato, dati Censis, non del M5S. Significa che se spendi 100 ti ritorna 70. Spalmando sui 5 anni il superbonus, diventa 88 euro a persona. Non sono 2mila». In sostanza, il leader pentastellato dà i numeri – in tutti i sensi – perché messo all’angolo da una situazione certificata. Poi aggiunge: sul superbonus «gli interventi li ha fatti Draghi, più di 10».

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