Congresso +Europa, il Pd insegna: anche lì si litiga. Bonino blinda il simbolo e Pizzarotti insorge

21 Feb 2023 16:29 - di Alessandra Danieli

Il Pd insegna, litigare è bello. Così c’è baruffa anche in casa radicale in vista del congresso di +Europa, che si terrà a Roma dal 24 al 26 febbraio. I vertici, guidati dalla storica leader radicale Emma Bonino, si preparano a combattere la scalata del partito da parte di volti nuovi. Lontani dai tempi d’oro del movimento pannelliano. Nel mirino finisce Federico Pizzarotti, ex grillino e sindaco di Parma. Ma anche Piercamillo Falasca.

Congresso di +Europa, tutti contro tutti come nel Pd

Così ieri Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e la stessa Bonino (leader, presidente e segretario di +Europa), come riporta l’Adnkronos, hanno registrato a loro nome il marchio del partito. “Un cerchio con scritto +Europa in carattere stampatello con il simbolo + sovrapposto alla lettera E“. Appropriazione indebita? Per Pizzarotti un’operazione inaccettabile.

Bonino & company registrano il simbolo e Pizzarotti non ci sta

“Abbiamo saputo del deposito del simbolo – dice l’ex primo cittadino di Parma – il mondo è piccolo”. La furbata potrebbe rivelarsi un boomerang. “È un gesto che certamente non va nella direzione di trovare soluzioni di dialogo. Spero ci sia la possibilità di un ripensamento. Dal punto di vista pratico – dice Pizzarotti- non porterà ad alcun risultato. Se non a quello di dare l’immagine di una chiusura, che è antitetica rispetto allo spirito di +Europa. Quindi spero che i tre firmatari ritirino questa richiesta di registrazione“.

L’allarme dei radicali: c’è chi tenta la scalata partitocratica

Un assaggio della guerra interna tra padri fondatori e rottamatori si era avuto durante il congresso di Rimini dello scorso dicembre. I dirigenti dei radicali, guidati da Massimiliano Iervolino (poi vincitori con un vantaggio di 12 punti) avevano lanciato l’allarme su una possibile scalata in stile ‘partitocratico’ da parte degli stessi esponenti di +Europa. “Le peggiori pratiche di gestione del potere, le stesse che Marco Pannella ha denunciato per cinquant’anni, sembrano essersi affermate anche tra alcuni radicali”. Così in un lungo post di denuncia comparso su Facebook. Con il leader Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, che puntarono il dito contro “una ondata estremamente anomala di iscrizioni nelle ultime giornate”. Orchestrate da Magi e Della Vedova. Sullo sfondo la gestione della cassa del 2×1000 che frutta circa 350mila euro di finanziamenti all’anno.

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