Caso Cospito, trovato il responsabile dei danni al consolato di Barcellona: è un italiano

11 Feb 2023 18:16 - di Redazione
barcellona

La polizia catalana dei Mossos d’Esquadra ha identificato il presunto leader dei disordini presso il consolato italiano a Barcellona, legati al caso Alfredo Cospito, avvenuti il 17 gennaio. Si tratta di un italiano che era già stato arrestato in Spagna nel 2021 a seguito degli incidenti con la polizia, che si erano verificati dopo l’arresto del rapper spagnolo Pablo Hasel, per vilipendio alla monarchia.

Disordini al consolato italiano a Barcellona

Interrogato giovedì, riferisce oggi un comunicato dei Mossos, l’uomo è ritenuto il presunto capo del gruppo di persone a volto coperto che hanno partecipato ai disordini, effettuando graffiti, lanciando vernice e rompendo con un martello i vetri del portone. L’indagato è ritenuto l’autore del danno materiale più importante. Il comunicato precisa che le indagini sull’assalto al consolato italiano rimangono aperte per identificare gli altri responsabili. Il gruppo considerato responsabile dei disordini sarebbe composto in totale da cinque persone, un italiano e quattro spagnoli che non sono però ancora stati identificati.

Nel nome di Alfredo Cospito

L’attacco al consolato generale d’Italia di Barcellona è stato compiuto in nome di Alfredo Cospito, il detenuto anarchico che dal 19 ottobre sta conducendo uno sciopero della fame contro il regime detentivo del 41-bis. Secondo quanto aveva riportato Agenzia Nova, sul muro dell’edificio sarebbe stato scritto in catalano “Libertà per Cospito”, “amnistia totale”, e “Stato italiano omicida”.

Piantedosi: «C’è una situazione di massima attenzione in tutte le direzioni»

Sull’allerta anarchici è intervenuto oggi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «C’è una situazione di massima attenzione in tutte le direzioni dovuta non solo agli ultimi episodi ma, con molto equilibrio, devo dire che non abbiamo certezza di episodi gravi dietro l’angolo. È un elemento di grande attenzione, ma da sempre – ha precisato il ministro – In questi mesi e settimane i casi oggetto di cronaca hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica il fenomeno dell’anarchismo ma le sollecitazioni che venivano da quella galassia sono state sempre all’attenzione dei professionisti delle forze di polizia».

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