Nordio: «Cospito orienta ancora le azioni degli anarchici». Le ragioni del no alla revoca del 41 bis

10 Feb 2023 14:33 - di Natalia Delfino
nordio cospito

La capacità di Alfredo Cospito di «orientare le iniziative di lotta della galassia anarco insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti permane immutata». È quanto si legge nel provvedimento con cui il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha rigettato l’istanza di revoca del 41bis presentata dalla difesa dell’anarchico, contro la quale si era espressa anche l’autorità giudiziaria.

Nordio: «Cospito non è malato, si sta procurando un precario stato di salute per finalità ideologiche»

Ricordando che Cospito «non è una persona affetta da una malattia cronica», ma «un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario per finalità ideologiche», Nordio ha avvertito sul fatto che l’anarchico «ha iniziato lo sciopero della fame (20 ottobre 2022), forma di protesta tradizionalmente non violenta che invece, nel caso di specie, ha assunto un significato assolutamente opposto». E «la dimostrazione» di questo «la si trae da una frase pronunciata da Cospito: “il corpo è la mia arma”». «Il corpo di Alfredo Cospito è divenuto il catalizzatore che serviva all’azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l’autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere», ha scritto ancora Nordio nel dispositivo, sottolineando che «le vicende che si sono verificate e registrate dimostrano che lo scopo è stato raggiunto».

Gli appelli di Cospito tradotti dagli anarchici in «un’onda d’urto» in Italia e all’estero

«Si evidenzia che gli appelli del detenuto, al di là dell’assenza di un suo specifico mandato per ogni singola vicenda violenta e intimidatoria, non solo non vengono ignorati ma si sono trasformati in un’onda d’urto propagatasi sul territorio nazionale e all’estero», si legge ancora nel testo, in cui si sottolinea che «il mondo antagonista si muove ispirandosi ad Alfredo Cospito e a sostegno di costui, mediante azioni violente e di grave intimidazione, ossia proprio ciò che il detenuto propugna e che viene immediatamente raccolto e tradotto in pratica e in atti concreti».

Il ministro: «Conta la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta»

«Vanno menzionate le note azioni intimidatorie e violente ai danni delle rappresentanze diplomatiche e degli istituti di cultura italiani all’estero», ha proseguito il ministro, chiarendo che «in ogni caso non interessa nella presente sede il profilo del possibile concorso di Alfredo Cospito nelle singole azioni violente e intimidatorie, incontestabile conseguenza delle sue indicazioni ideologiche, ma conta la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti».

«I profili di pericolosità» di Cospito «risultano confermati»

Dunque, «i profili di pericolosità correlati al ruolo associativo di Alfredo Cospito (al di là della sua partecipazione di tipo concorsuale negli specifici episodi illeciti) risultano confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato da parte di gruppi anarco insurrezionalisti», mentre «gli elementi addotti a sostegno della richiesta di revoca anticipata del regime carcerario differenziato previsto dall’art. 41 bis applicato nei confronti del detenuto non sono dotati della necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di tale regime e risultano, in realtà, di valenza neutra».

Delmastro: «Bene Nordio su Cospito, il governo non cede ai ricatti»

«Massima condivisione della scelta del ministro Carlo Nordio di rigettare la richiesta di revoca anticipata del 41 bis ad Alfredo Cospito» è stata espressa dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. «Il governo – ha ribadito il deputato di FdI – non cede ai ricatti, lo Stato non si fa intimidire dalle violenze degli anarchici. La pericolosità sociale di Cospito è decisamente allarmante e nulla può fare indietreggiare il governo sulla legislazione speciale per contrastare criminalità organizzata e terrorismo».

 

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