Cospito, i nipotini degli anarchici tentano l’occupazione dell’Orientale e della Statale

9 Feb 2023 11:24 - di Paolo Lami

I nipotini degli anarchici, qualche decina di studenti, cercano miseramente di prolungare il caso Cospito, oramai chiuso da quando si è scoperto che è tutto studiato ad arte, preparato da tempo e che il gambizzatore di Roberto Adinolfi, che sarebbe in sciopero della fame da 115 giorni, in realtà si sta alimentando con integratori, ed occupano – si fa per dire, visto il numero – l’Università Orientale di Napoli con un’assemblea nella sede di Largo San Giovanni Maggiore, nel centro storico, al termine della quale hanno esposto uno striscione, poi tolto, sulla facciata di Palazzo Giusso, una delle sedi dell’Ateneo campano, con la scritta “Orientale Occupato – Contro il 41bis. Alfredo libero”.

Stessa sceneggiata poche ore prima a Milano con una quarantina di cosiddetti anarchici che avevano occupato il Chiostro Farmacia dell’Università Statale di Milano, in via Festa del Perdono.

Un tentativo di tenere accesi i riflettori su una questione oramai archiviata. E scaduta nel ridicolo con il Pd costretto a fare una penosa retromarcia sul 41bis dopo aver capito che si stava infilando in un vicolo cieco.

Gli studenti dell’Orientale che hanno esposto lo striscione in favore degli anarchici hanno annunciato di aver occupato l’edificio al termine di un’iniziativa pubblica del Collettivo autorganizzato universitario, una sigla che significa tutto e nulla, “per prendere posizione contro il 41bis in solidarietà con la lotta politica di Alfredo Cospito”.

L’occupazione, prova a sostenere una studentessa, “si inserisce in una mobilitazione più ampia che stiamo vedendo in questo Paese, non solo in solidarietà con lo sciopero della fame di Alfredo, ma anche contro la disumanità delle condizioni delle carceri italiane. Di fronte ad un governo di estrema destra ed incline alla repressione di ogni forma di dissenso – ha detto la studentessa – diventa sempre più importante prendere posizione, anche all’Università”.

Oggi la sceneggiata prosegue con una conferenza stampa, un cosiddetto “pranzo sociale” e un’assemblea pubblica. mentre un drappello manifesterà davanti al ministero della Giustizia, in via Arenula, a Roma, con il controcanto, domani, alla Camera, di Nicola Fratoianni. Quello che ha portato Soumahoro in Parlamento, per capirsi.

 

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