Bergamo e Brescia capitali della cultura, Mattarella: «Sono rinate dopo il Covid»
«La cultura è una grande ricchezza. Nasce dalla vita, dalla comunità, dalla natura che la ospita, e poi ritorna alle persone, alle generazioni successive, come linfa, come civiltà, come genio e valore». Con queste parole il presidente Sergio Mattarella è intervenuto alla presentazione di Bergamo-Brescia Capitale della cultura 2023. La cerimonia è avvenuta al teatro Grande di Brescia in contemporanea e in collegamento video con l’inaugurazione a Bergamo, al Teatro Donizetti, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dei sindaci delle due città.
Cultura, Mattarella: «Brescia e Bergamo sono un esempio»
«Brescia e Bergamo sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime», ha continuato il presidente Mattarella. «E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi». Il presidente della Repubblica ha anche ricordato: «Nell’anno trascorso abbiamo vissuto il sollievo della ripartenza. Le attività economiche, le espressioni sociali, la vita quotidiana, hanno ripreso ritmi più consueti. Bergamo e Brescia, tuttavia, non si erano fermate. La tenacia è valore di questi territori, così come, appunto, la solidarietà».
Mattarella: «Italia con chi lotta per la libertà»
Non è mancato il riferimento alla guerra. «Stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto», ha poi aggiunto Mattarella. «Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà».
«Unire e non dividere, unità rafforza l’Italia»
«Nell’anno appena concluso un forte segnale di unità e innovazione è stato lanciato da una piccola isola, incantevole, Procida. La cultura non isola, hanno proclamato», ha poi detto Mattarella. «La cultura, infatti, unisce e moltiplica. È una forza dei campanili quella di saper unire e non dividere le energie. Voi raccogliete, nel nord del nostro Paese, lo stesso testimone di Procida; a conferma dell’unità che rafforza l’Italia». Il Presidente ha poi aggiunto: «L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese».
Sangiuliano: «La cultura sarà la dinamo per dare impulso alla rinascita sociale ed economica»
Nel suo intervento Gennaro Sangiuliano ha sottolineato che «la cultura sarà la dinamo, l’elemento catalizzatore che darà impulso ad una rinascita sociale e economica». Il ministro della Cultura ha mostrato la sua «soddisfazione ma anche una certa emozione» nel partecipare alla cerimonia, ricordando che il titolo a Bergamo e Brescia «capitale italiana della cultura 2023» fu conferito nel maggio del 2020 mediante decreto legge “Rilancio”: «Una scelta nata con un preciso intento, quello di dare un forte segnale di rilancio, orgoglio, prospettiva, dopo la pandemia da Covid che aveva colpito così tragicamente le due province».
Il titolare del Mic osserva che «il governo dell’epoca opportunamente sostenne la proposta avanzata dalle due città, che nel nostro immaginario e nel cuore degli italiani erano divenute il simbolo di resilienza alla crisi pandemica e alla sua tragica scia di morti. Un rilancio che tra origine dalla cultura, perché da sempre la cultura è un forte antidoto alla sofferenza, il punto da cui ripartire, quando c’è da ricostruire dopo una stagione di tragedia».
Per il ministro della Cultura, «occorre raccogliere tutte le migliori energie del territorio per intraprendere un percorso di crescita e di sviluppo. E sarà la cultura la dinamo, l’elemento catalizzatore che darà impulso ad una rinascita sociale e economica – sottolinea – Questa è la funzione della cultura, così come è stata concepita dai padri costituenti».
«Ripartire dai luoghi simbolo come lo sono Bergamo e Brescia»
Sangiuliano osserva che «la cultura è la costruzione attraverso l’arte, la letteratura, la filosofia, l’architettura, dell’ambiente umano. Nell’immediato secondo dopoguerra, quando le macerie d’Italia erano ancora fumanti, dopo la rovinosa guerra voluta dal fascismo, l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, decise uno stanziamento speciale per ricostruire La Scala di Milano proprio perché era un luogo simbolico della cultura nazionale». Ecco allora che «è nostro dovere ripartire proprio da luoghi simbolo, come lo sono Bergamo e Brescia, simbolo ieri della sofferenza in tempo di Covid, che diventano oggi il simbolo di un nuovo risorgimento che passa attraverso la bellezza».
«Guardare al futuro con rinnovata speranza e ottimismo»
‘Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023’, per il titolare del Mic, «rappresenta la prospettiva di una possibile rinascita attraverso la scelta nobile della cultura. Mi ha molto colpito la scelta del tema portante di questo progetto “la città illuminata”, volutamente espresso al singolare, che è non solo estremamente evocativo, ma anche manifestazione della volontà di agire congiuntamente come unica realtà, attingendo a radici comuni, e facendone tesoro per crescere insieme, testimoniando le straordinarie tradizioni di operosità e di innovazione industriale di queste città, unitamente alle bellezze del tutto inaspettate di questo territorio. L’unità di queste realtà diventa oggi la loro forza. Una unità che deve permetterci di guardare al futuro con rinnovata speranza e ottimismo».
Fontana: «Un’occasione unica che la Regione Lombardia ha saputo cogliere»
«La capitale della Cultura 2023 è un’opportunità di promozione delle realtà locali, come di progresso sociale ed economico a vantaggio dell’intero territorio regionale». Così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Un’occasione unica che la Regione Lombardia ha ritenuto di cogliere prontamente e di valorizzare. Nella consapevolezza che le due città sapranno portare un valore aggiunto e un modello valido per l’intero Paese».
«Bergamo e Brescia, insieme, rappresentano il più grande e potente distretto manifatturiero lombardo, il secondo comparto produttivo d’Italia, uno dei più importanti d’Europa per numero di imprese», ha sottolineato Fontana, definendole «terre di cultura e lavoro. Siamo di fronte a comunità, note al mondo intero, per l’innato spirito di intraprendenza, di solidarietà, di fermento e dinamismo culturale».
Per il presidente della Lombardia «Brescia e Bergamo dimostrano di saper fare della dolorosa parentesi della pandemia un atto di coraggio e amore per il territorio, un gesto di apertura al futuro».
«La Città dei Mille e la Leonessa d’Italia – ha concluso – saranno più unite che mai, in senso materiale con percorsi di mobilità dolce e immateriale, proponendo un concetto di cultura capace di travalicare oltre le tradizionali forme».