Covid, Schillaci: «Rivedere l’isolamento non è ideologico, lo hanno già fatto Spagna e Uk»

1 Dic 2022 11:54 - di Fortunata Cerri
Schillaci

«Vogliamo rafforzare la campagna già in corso per le vaccinazioni contro Covid-19 e l’influenza. Soprattutto l’influenza quest’anno sembrerebbe essere particolarmente virulenta». Lo ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci, illustrando la nuova campagna di comunicazione “Vacciniamoci contro il Covid-19 e l’influenza stagionale”, promossa dal ministero della Salute e presentata oggi a Roma: uno spot affiancato da altre attività su radio, stampa e canali social del dicastero.

Schillaci, spot del ministero: “Vacciniamoci contro il Covid e l’influenza stagionale”

«Vogliamo dare un messaggio forte a tutta la popolazione, ma il target sono le fasce più a rischio: gli anziani e i fragili, che sono infatti i protagonisti dello spot», rimarca il ministro. E sulla scelta di Regione Lombardia di dare gratis il vaccino contro l’influenza, Schillaci risponde: «Credo che il vaccino antinfluenzale sia un presidio molto importante, fondamentale per ridurre la mortalità soprattutto nelle persone più anziane. Lo spot va in questa direzione, è importante che il messaggio arrivi alle persone più adulte che più possono beneficiare della vaccinazione».

Schillaci: «Rivedere l’isolamento non è ideologico»

La revisione dell’isolamento per i pazienti Covid asintomatici, che in base alla modifica annunciata delle regole “possono uscire dopo 5 giorni” senza il test negativo «e tornare alla normalità, usando però la mascherina se ci sono vicino persone fragili, non è una scelta ideologica», ha poi detto rispondendo alle domande dei giornalisti. «Altri Paesi l’hanno fatto, ad esempio Uk e Spagna che hanno governi di orientamento diverso».

«L’Aifa va ammodernata»

Poi nel corso della presentazione ha sottolineato: «L’Aifa è un organismo importantissimo, che a mio giudizio necessita di una rivisitazione e un ammodernamento. È stato istituito più di vent’anni fa, credo che ora sia fondamentale andare a rivederne la governance: Aifa deve fare più ricerca e c’è poi l’anomalia di un presidente che non ha la rappresentanza legale dell’Aifa. La riforma va in questa direzione, credo sia un provvedimento giusto per ammodernare” l’Agenzia italiana del farmaco.

«Ritardo nell’approvazione dei nuovi farmaci»

«Una volta finito il percorso – ha detto il ministro – spero che i tempi dei dossier che Aifa esamina diventino molto più brevi. Abbiamo un ritardo incredibile nell’approvazione dei nuovi farmaci rispetto agli altri Paesi europei. Avere uno snellimento delle procedure nel rigido rispetto della sicurezza dei pazienti – ha chiosato – credo sia mandatorio».

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