Schillaci: “Aumenterò lo stipendio dei medici del Pronto soccorso per incentivare i giovani”

3 Nov 2022 11:58 - di Alessandra Parisi

”È una decisione che ho preso perché le altre categorie professionali che non si erano immunizzate sono state riammesse il 15 giugno. Poi oggi lo scenario è completamente diverso. E c’è una grave carenza di organico. E saranno comunque le singole direzioni sanitarie a decidere dove potranno andare a lavorare i medici reintegrati”. Dalle colonne del Corriere della Sera il ministro Schillaci fa chiarezza sul reintegro negli ospedali dei medici non vaccinati. Su cui si è scatenata la sinistra che ha accusato il governo di voler strizzare l’occhio all’elettorato no vax.

Schillaci: ho reintegrato i medici non vaccinati per carenza di organico

La motivazione è invece tutt’altra: la carenza cronica del personale medico e sanitario. Nei reparti e nei pronto soccorso. Anche l’obiezione del pericolo per i pazienti è smontata. I medici reintegrati saranno occupati nelle situazioni non a rischio per decisione delle direzioni sanitarie. ”Io credo che sarà utile avere un tavolo con il ministero dell’Università”, aggiunge il ministro della Salute.

Aumenterò lo stipendio per i medici del Pronto soccorso

“Purtroppo, alcune specialità, e sono quelle di cui c’è più bisogno, hanno meno appeal di altre per i giovani medici. Anche perché danno meno possibilità di lavorare nel privato. Il problema è legato anche agli stipendi. Io credo sia giusto, per esempio, per il Pronto soccorso andare a identificare indennità per incentivare i giovani a scegliere Medicina d’urgenza”. Insomma aumentare lo stipendio per chi è in trincea.

Gli impegni per evitare l’esodo dei camici bianchi

”È allucinante pensare che medici esterni reclutati al bisogno vengano pagati da 2 a 5 volte in più dei colleghi assunti”, prosegue. “È inaccettabile e il problema va risolto rapidamente’. Bisogna ribadire l’importanza del sistema pubblico. Serve una migliore organizzazione, i medici se ne vanno anche per questo, ed ogni azione deve essere sempre nell’interesse del paziente. È un impegno che sicuramente perseguirò”.

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