Paura sul bus, pretendono di fumare a bordo: in quattro aggrediscono l’autista e gli lanciano un tombino

10 Nov 2022 16:47 - di Greta Paolucci
tombino contro autista

Un gruppetto di quattro ragazzi (tre uomini e una donna) stavano fumando a bordo del bus e il conducente li ha invitati a smettere e a scendere dal mezzo. È bastato questo a scatenare l’inferno a bordo, e a motivare l’aggressività dei giovani che hanno minacciato e assalito con violenza inaudita il malcapitato autista. Prima: inveendo contro l’uomo, a cui un componente della gang ha strappato gli occhiali dal viso, provando anche a distruggere e a manomettere la strumentazione del mezzo (e a impossessarsi delle chiavi di accensione e spegnimento). Poi, lanciando direttamente un tombino contro il finestrino della cabina di guida…

Pisa, 4 giovani lanciano un tombino contro l’autista dopo averlo aggredito

La vicenda, che arriva da Pisa, ripropone l’annosa questione della sicurezza del trasporto pubblico e della irruenza giovanile, sempre più in agguato proprio sui mezzi di linea in servizio. Una vicenda, quella che ha coinvolto l’autista di Autolinee Toscane, aggredito e minacciato da un gruppo di violenti che poi hanno anche lanciato un tombino contro il vetro del bus. L’aggressione è avvenuta mercoledì sera, 9 novembre, alle ore 19:45 circa, lungo la Linea 5 Buffalmacco-Stazione in via Fermi a Pisa. Cominciata, come anticipato, con il richiamo dell’autista che, avendo sentito odore di bruciato. E guardando dallo specchietto interno retrovisore, ha notato un gruppo di 4 ragazzi che stavano fumando.

Insulti, minacce e aggressioni fisiche a più riprese contro il conducente

A quel punto, il conducente ha quindi chiesto gentilmente ai giovani di smettere di fumare e di scendere dal bus, perché avevano commesso una violazione anche nei confronti degli altri utenti a bordo. Per tutta risposta, uno dei componenti del gruppo ha aggredito l’autista inveendo e battendo i pugni sul vetro divisore. Preoccupato per la situazione che stava degenerando. E per l’incolumità propria e degli altri utenti a bordo dell’autobus, l’autista ha fermato il bus in Via Fermi e ha bloccato la viabilità. Mettendosi a suonare il clacson a più non posso per attirare l’attenzione.

Uno dei 4 violenti ha aggredito l’autista, gli ha strappato gli occhiali e ha cercato di spaccare la strumentazione

Nonostante questo, però, l’aggressione è continuata: col giovane violento che ha strappato gli occhiali dal viso dell’autista e ha cercato di entrare nella cabina. Provando contestualmente a spaccare la strumentazione di bordo e a prendere le chiavi del bus. Negli stessi istanti un altro giovane ha cercato di aggredire l’autista dal finestrino di guida, ma l’uomo è riuscito fortunatamente a chiuderlo prima che il ragazzo riuscisse a colpirlo.

Una volta scesi, hanno lanciato un tombino contro il vetro della cabina di guida dell’autista

Dopo qualche minuto, i quattro sono scesi dal bus. Ma, non ancora paghi, sono tornati poco dopo con un tombino in mano, che hanno pensato incautamente di tirare contro il finestrino di guida. Anche in questo caso, fortunatamente, il vetro ha retto all’impatto. A questo punto l’autista è riuscito a chiamare il 113. Solo che quando sul posto sono arrivate le forze dell’ordine i giovani si erano già dileguati, facendo perdere le loro tracce. Il conducente, comunque, ha denunciato l’aggressione alle autorità competenti.

Solidarietà e vicinanza all’austista aggredito dal presidente di Autolinee Toscane

Sul caso ha espresso parole di solidarietà e vicinanza all’autista aggredito il Presidente di Autolinee Toscane Gianni Bechelli. Il quale, oltre a ringraziare il conducente «per aver immediatamente pensato a salvaguardare gli utenti a bordo del bus». E le forze dell’ordine per l’immediato intervento. Si è poi anche augurato «che quei delinquenti possano essere indentificati al più presto e chiamati a rispondere delle proprie azioni». Aggiungendo in calce al suo messaggio che, «come azienda assieme ai sindacati, alle istituzioni e alle prefetture, stiamo predisponendo un piano complessivo per aumentare la sicurezza dentro e fuori i nostri bus».

Il problema della sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto pubblico

Per esempio, ha quindi proseguito Bechelli, «attraverso anche l’utilizzo di telecamere e sistemi di allarme direttamente collegati con le centrali operative delle questure». Pur sottolineando che, «tuttavia, tali sistemi di vigilanza attiva, seppur indispensabili, non sono sufficienti. Perché occorre anche una comune battaglia culturale. Soprattutto fra le giovani generazioni, che rimetta in primo piano il ruolo sociale e il valore per la comunità di chi, come i nostri autisti, lavora quotidianamente per garantire un servizio pubblico essenziale come il trasporto pubblico e collettivo».

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