Dura sconfitta per Liz Cheney, l’arcinemica di Trump, che ora pensa di candidarsi alla Casa Bianca

17 Ago 2022 16:48 - di Roberto Frulli
Trump

Sconfitta sonoramente alle primarie repubblicane in Wyoming dall’avversaria Harriet Hageman sostenuta da Donald TrumpLiz Cheney, figlia dell’ex-vicepresidente Dick Cheney e arcinemica del tycoon repubblicano, medita vendetta. E ammette che “sta pensando” di candidarsi alla Casa Bianca nel 2024.

“E’ una decisione che prenderò nei prossimi mesi e non farò un annuncio qui questa mattina, ma è qualcosa a cui sto pensando e deciderà nei prossimi mesi”, ha detto la repubblicana. Che è uno dei due membri repubblicani, (nonché il presidente) nemici giurati di Trump, della speciale Commissione 6 gennaio – in tutto sono 9 membri, 7 democratici e 2 repubblicani – impegnata nel tentativo di addossare a Trump la responsabilità dell’assalto al Congresso.

Un inutile esercizio di retorica e uno spreco di tempo e di soldi dei contribuenti visto che la Commissione 6 gennaio non ha potere reale e le due decisioni, qualunque esse siano, non hanno alcun peso.

Cheney ha comunque sottolineato che il suo impegno al momento è quello di completare il mandato al Congresso  e di fare di tutto per impedire che Trump possa candidarsi di nuovo alla Casa Bianca. Insomma una mission impossible.

Appresa la sua sconfitta, Trump l’ha incenerita: “Liz Cheney dovrebbe vergognarsi di se stessa, del modo in cui si è comportata, delle sue parole cattive e ipocrite: ora finalmente potrà sparire nei meandri dell’oblio politico dove, sono sicuro, sarà molto più felice di quanto lo sia ora. Grazie Wyoming!”, ha esultato Trump su Truth Social per la sconfitta della repubblicana. Che ha guidato la piccola fronda, 10 deputati in tutto, che votarono per il suo impeachment per l’assalto al Congresso e che ora – rimossa dalla leadership del partito per la sua posizione – cerca di sbarrare il passo a Trump utilizzando il suo ruolo di  presidente della commissione d’inchiesta che potrà raccomandare la sua incriminazione per il 6 gennaio.

Non solo Trump, ma anche altri leader repubblicani hanno esultato per la sconfitta della ‘traditrice‘: “congratulazioni ad Harriet Hageman per la consistente vittoria alle primarie in Wyoming sul burattino di Nancy Pelosi, Liz Cheney“, ha dichiarato Elise Stefanik, la deputata di New York, anche lei come Hageman fedelissima di Trump, che nei mesi scorsi ha preso il posto della figlia dell’ex-vice presidente come numero 3 del partito repubblicano.

Nelle scorse settimane, Dick Cheney – che aveva iniziato la sua carriera come deputato del seggio che sua figlia aveva vinto facilmente per tre volte prima della sconfitta di ieri – ha definito Trump la più grande “minaccia alla nostra repubblica”, dicendosi fiero che la figlia si “è schierata a difesa della verità, di quello che giusto, onorando il suo giuramento sulla Costituzione quando così tanti nel nostro partito hanno paura di farlo”.

Jeremy Alder, portavoce della repubblicana anti-Trump, ha detto che prima ancora di annunciare una sua eventuale candidatura alla Casa Bianca, Liz Cheney “nelle prossime settimane lancerà un’organizzazione per istruire gli americani sulla minaccia che fronteggia la nostra repubblica e mobilitare uno sforzo unitario contro la campagna di Donald Trump”.

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