Roma, rischia la chiusura lo storico Istituto statale per sordi. Le associazioni: ma il governo dov’è?

11 Apr 2022 20:54 - di Alessandra Parisi

Rischia di chiudere i battenti lo storico Istituto statale per sordi (Issr) di Roma. Da due secoli il più importante centro di riferimento pubblico per la comunità sorda. A lanciare l’allarme le associazioni e la comunità dei sordomuti che chiedono finanziamenti adeguati. E  la riforma che la legge Bassanini aveva previsto dal 1997. L’Istituto – l’unico ente pubblico in Italia a occuparsi di sordità –  è dal 1997 ancora in attesa della riforma. Come ente nazionale di supporto all’integrazione scolastica.

Istituto statale per sordi a rischio chiusura

Dal 2007  sotto commissariamento straordinario. “Che si è rivelato fumo negli occhi – riferiscono le associazioni – protraendosi sine die. Senza aver mai avviato la riforma dell’Istituto e nominato il Consiglio di amministrazione, come era previsto. Nel corso di questi due decenni la situazione economica dell’Istituto, in passato florida, è andata fortemente peggiorando. E oggi il disavanzo è di 2 milioni di euro. Una gestione commissariale dispersiva”, dicono i diretti interessati. “Il progressivo venir meno dei finanziamenti statali, la mancanza di progettualità sul futuro dell’Istituto  ne stanno minando la sopravvivenza. Precarietà lavorativa, incertezza giuridica, mancanza di risorse sono l’inaccettabile frutto della noncuranza delle istituzioni”.

La fallimentare gestione commissariale

Ma c’è di più. Di fronte alla realtà l’unica strategia perseguita dal commissario straordinario sembra essere quella di chiedere un canone di locazione alle associazioni. Che, grazie ai contributi degli associati, operano all’interno dell’Istituto da decenni. “Un aut aut improvviso e perentorio – si legge nel comunicato delle associazioni – che non dà spazio ad alcun confronto e ragionamento sul futuro dell’Istituto. Che disconosce la necessità del suo riordino e la responsabilità del governo di finanziarlo in modo organico e stabile”. Le associazioni chiedono risposte a Palazzo Chigi. Vogliono conoscere la volontà politica sul futuro dell’Istituto statale per sordi. Qual è il senso delle recenti dichiarazioni del governo sullo stanziamento nel Pnrr di 6 miliardi per il sostegno alle persone con disabilità? Quando si lascia decadere l’unico centro di riferimento pubblico per la comunità sorda? È chiaro infatti che senza la previsione di finanziamenti strutturali e l’avvio della riforma, l’Istituto dei sordi è condannato alla chiusura.

Le associazioni chiedono un tavolo con il governo

“A questo inesorabile declino cui è abbandonato lo storico Istituto le associazioni e la comunità sorda “dicono no. E invocano la giusta attenzione delle istituzioni verso i bisogni della comunità sorda”. Le associazioni – Anios, Cabss, Gruppo Silis onlus, Il Treno Soc. Coop. Sociale onlus e Compagnia teatrale Laboratorio Zerochiedono quindi “un vero confronto. E l’avvio di un tavolo di consultazione con i ministeri competenti. I rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni, le organizzazioni sindacali e la Commissaria straordinaria. Per individuare fondi e forme di finanziamento dell’Istituto nel breve periodo. In attesa che con la riforma siano individuati canali di finanziamento strutturali e stabili“.

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