“Ius scholae”, la sinistra ci riprova. Ma da FdI e Lega arriva una valanga di emendamenti

29 Mar 2022 12:25 - di Redazione
Ius scholae

Ammontano a 728 gli emendamenti presentati in commissione Affari Costituzionali alla Camera al testo sul cosiddetto Ius scholae, elaborato dal relatore e presidente (grillino) Giuseppe Brescia. Di che cosa si tratta? Praticamente di un surrogato dello Ius soli, sogno sempre inseguito ma mai (finora) realizzato dalla sinistra. ll testo unificato presentato dal relatore prevede infatti una scorciatoia per ottenere la cittadinanza del nostro Paese. La può infatti acquisire, su richiesta, il minore straniero nato in Italia o che vi abbia fatto ingresso entro il compimento del 12° anno di età e che vi abbia risieduto legalmente e senza interruzioni. Entro questo tempo, deve aver frequentato per almeno 5 anni uno o più cicli scolastici presso istituti scolastici italiani. In alternativa, percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale.

Lo Ius scholae è un surrogato dello Ius soli

Fin qui l’obiettivo dello Ius scholae. Ma torniamo alla valanga di emendamenti che ne rendono ardua la navigazione. Come ha riferito lo stesso Brescia, di questi 484 sono targati Lega, 167 Fratelli d’Italia, 10 Forza Italia e 5 Coraggio Italia. Sul fronte opposto, 15 sono targati Pd, 11 Italia Viva, 9 M5S ed Europa Verde, 5 Leu, 11 Azione e +Europa, 2 Alternativa. Alla sinistra, ovviamente, il testo va benissimo com’è. Soprattutto al Pd, il cui capogruppo in Commissione Stefano Ceccanti si è già detto sostanzialmente d’accordo. Gli emendamenti presentati dai dem, ha precisato Ceccanti, servono solo a «dare al nostro Paese una legge finalmente all’altezza dei tempi e in grado di interpretare al meglio le trasformazioni degli ultimi decenni».

Il relatore Brescia (M5S): «Voglio mediare»

Altrettanta baldanza per la sorte dello Ius scholae non mostra invece Brescia, che ha già annunciato di voler esperire un tentativo di mediazione già «nei prossimi giorni». A preoccupare il presidente-relatore è la ferma opposizione di Lega e FdI. I primi, attraverso il capogruppo in Commissione Igor Iezzi hanno già dichiarato la propria indisponibilità a qualsiasi trattativa («siamo contrari al testo, non serve a nulla»). I secondi non hanno invece escluso il ricorso all’ostruzionismo. Ma preoccupano pure gli emendamenti di Iv che puntano ad inserire «il criterio meritocratico del completamento degli studi universitari ». Come si vede, la probabilità che il testo sullo Ius scholae si avvi a fare la stessa fine del ddl Zan è davvero molto alta.

 

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