Belgio, strage di Carnevale: italiane le sei vittime e i due responsabili, originari di Agrigento

21 Mar 2022 15:59 - di Alessandra Danieli

Strage di Carnevale tutta italiana in Belgio. Italiane le vittime, italiani i responsabili dell’incidente mortale. Sono due giovani di 32 e 34 anni, originari della provincia di Agrigento, i responsabili della strage del carnevale di Strepy-Bracquegnies. Paesino della provincia di La Louvière nel Belgio vallone. Un’auto con a bordo i due  è piombata sulla folla provocando 6 morti e 27 feriti, dieci dei quali gravi.

Strage di carnevale in Belgio

Tutti di origini italiane i protagonisti della tragedia che si è consumata  la prima giornata del carnevale nella cittadina vallone, all’alba di domenica 20 marzo. Le vittime avevano tutti legami con l’Italia: Fredric D’Andrea, Fred Cicero, Laure Gara, Mario Cascarano, Micaela e Salvatore Imperiale.

Di origine siciliana i due responsabili

Così come i due presunti autori della tragedia, Paolo e Nino F.  Due cugini trentenni (nati nel 1988 e nel 1990) entrambi nati in Belgio ma da genitori di Comitini, in provincia di Agrigento. Entrambi condividono il loro amore per le belle macchine e la velocità. E, secondo quanto appreso dalle prime ricostruzioni, stavano guidando una Bmw serie 5 nera quando, per cause da accertare, avrebbero travolto un gruppo di partecipanti al carnevale. Forse a far perdere ai due il controllo del veicolo, l’eccesso di velocità per le strade di Strepy-Bracquegnies. I due poi avrebbero tentato di fuggire. Ma sono stati fermati dalla folla e poi dalle forze dell’ordine che li hanno arrestato.

Le vittime italiane originari dell’Irpinia

Tra le vittime Michelina Imperiale e suo marito Mario Cascarano e Salvatore Imperiale, originari di Volturara Irpina. Si erano trasferiti in Belgio per motivi di lavoro. E, dopo due anni di pandemia, si stavano preparando ad assistere alla festa mascherata del ramassage des Gilles. Mario lavorava nello stabilimento dolciario Barry Callebaut di Hal, mentre la moglie era impiegata nel centro per l’assistenza sociale del comune. Il cognato Salvatore era dipendente di un ipermercato.

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