Grillo a Roma per la “grana” Conte. La soluzione in tasca: ripartire da un comitato di attivisti

10 Feb 2022 11:05 - di Chiara Volpi
Grillo Conte

Grillo e Conte al redde rationem. Il garante del M5S arriva a Roma e se stavolta, magari, non avrà il casco, di sicuro indosserà un’armatura. O almeno, così profetizza sull'”Elevato” un esponente pentastellato che, più che di visita riparatoria, parla di incontro dovuto in una fase il Movimento è «sotto attacco». Pertanto, coi luogotenenti grillini schieratiDi Maio, Fico e Virginia Raggi in prima linea – e i fedelissimi contiani allertati, i vertici della galassia 5S provano a risolvere l’impasse causato dall’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha sospeso l’efficacia del nuovo statuto e l’elezione di Conte come presidente M5S.

M5S, la mano di Grillo: vertice a Roma con Conte per sciogliere il nodo Tribunale

E allora, riuscirà “l’Elevato” Beppe Grillo a “salvare” la sua creatura politica tirandola fuori dal pantano giudiziario nel quale è finita? La domanda rimbalza nei capannelli dei parlamentari M5S a Montecitorio, nelle ore concitate in cui discepoli e ribelli, indifferentemente, sono in trepida attesa dell’apparizione del garante nella capitale, dove è in agenda l’incontro con Giuseppe Conte e gli avvocati. Obiettivo: mettere ordine nel caos provocato dall’ordinanza del Tribunale di Napoli. Che ha “congelato” il nuovo statuto pentastellato. E la successiva elezione di Conte a leader del Movimento. «Ci vuole la mano di Beppe…», sospira un deputato nel cortile della Camera e riferisce l’Adnkronos sul summit in programma oggi.

L’incontro bilaterale all’apice della crisi

Un incontro bilaterale arrivato all’apice della situazione critica, che certifica la gravità di una frattura interna che rischia di incistarsi insanabilmente. E che punta a guarire la ferita di una frammentazione che minaccia la tenuta stessa del Movimento. Ma che i più ottimisti vedono come un’occasione unica per riportare gli attivisti al centro della scena. «Se vedrò Grillo? Sì certo, ci incontreremo, ci confronteremo, stiamo studiando anche con i legali le varie soluzioni», ha confermato ieri l’ex premier ai cronisti che lo attendevano fuori dalla sua abitazione.

Ma se Conte ha fretta…

Conte ha fretta di chiudere la partita: vorrebbe un nuovo voto per confermare lo statuto lanciato l’anno scorso dopo mille tribolazioni e, contestualmente, ripristinare la sua piena agibilità politica di leader. Le parole dell’avvocato di Volturara Appula lo dimostrano: «L’azione di una forza politica non può interrompersi per un provvedimento giudiziario, peraltro provvisorio, cautelare. E quindi stiamo trovando delle soluzioni per procedere ancora più forti». Insomma, l’ex premier si conferma e si mostra ottimista e più realista del re. Ma dalle parti del garante M5S si predica calma.

… Grillo non vuole bruciare le tappe

Il garante dei Cinque Stelle non vuole bruciare le tappe. Né essere strattonato per la giacca in un verso, piuttosto che in un altro. Il pericolo di finire in una spirale di vertenze che prosciugherebbero le casse e infierirebbero sulla credibilità politica, già messa a dura prova dalle ultime vicende e dalle recenti consultazioni elettorali. E allora: «L’unico modo per uscire dall’impasse – dicono all’Adnkronos fonti che stanno seguendo da vicino il dossier – è un voto per formare il nuovo Comitato di garanzia». Ovvero, l’organo che, stando al vecchio statuto ritornato “in auge”, determina «le modalità di svolgimento e votazione dell’assemblea» degli iscritti.

Grillo e Conte, la soluzione del garante: un voto per formare il nuovo Comitato di garanzia

Sarebbe questa la soluzione “accarezzata” da Grillo per scongiurare nuove impugnazioni da parte di Lorenzo Borrè, il legale che ha curato il ricorso dei militanti di Napoli. «Ma un accordo non è stato ancora trovato», ammettono le stesse fonti. Rimarcando che quella di oggi «sarà la giornata decisiva». E che «un ruolo fondamentale sarà svolto dagli avvocati delle due parti». Peraltro, un altro nodo da sciogliere (e non è un problema da poco) riguarda la piattaforma sulla quale andranno celebrate le future votazioni: si ritornerà su Rousseau, il sito gestito da Davide Casaleggio? Oppure si procederà con il nuovo sistema di voto SkyVote?

Ma uno dei nodi da sciogliere è proprio quello della piattaforma su cui votare

Il figlio del cofondatore dei 5 Stelle, raccontano, sarebbe disponibile a concedere l’utilizzo della sua piattaforma. Ma l’operazione avrà un costo e soprattutto riproporrà l’annosa questione dei dati degli iscritti, dei quali il Movimento 5 Stelle è tornato in possesso l’anno scorso dopo un lungo e sfibrante braccio di ferro con l’Associazione Rousseau. E mentre gli avvocati sono la lavoro per trovare una sintesi per tutto, il Corriere della sera riferisce che «l’ala contiana propende per evitare sia il passaggio sulla vecchia piattaforma sia sul comitato direttivo: preferirebbero un voto sul nuovo statuto appena possibile».

Il primo step di Grillo per Conte: rimettere gli attivisti al centro della scena

Con Grillo, però, che come già detto. E stando ai ben informati – e al Corsera – avrebbe già qualche idea in testa sia in prospettiva per il Movimento, sia per il primo step della questione, il comitato di garanzia. Il fondatore dei Cinque Stelle vorrebbe avrebbe intenzione di rimettere i militanti (proprio da tre di loro nasce la causa a Napoli) al centro della scena. Magari pescando tra un manipolo di attivisti i nomi per il comitato di garanzia. Persone di sua fiducia, presumibilmente scelti tra coloro che fin qui si sono spesi tenendosi fuori fuoco e lontani dalle luci della ribalta. Ma il puzzle è complesso. E sono molti a credere che non sarà facile riuscire a ricomporlo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *