Addio allo stilista e imprenditore Nino Cerruti: impose lo stile italiano tra i divi di Hollywood

15 Gen 2022 20:25 - di Luisa Perri
Nino Cerruti, Richard Gere e Julia Roberts

Per tanti anni, a Hollywood, per dire eleganza si diceva Nino Cerruti. Lo stilista biellese, morto oggi a 91 anni, è stato un meraviglioso ambasciatore dello stile italiano. Bastarebbe citare gli oltre cento film che portano il suo nome nei titoli di testa, a testimoniare il marchio di qualità per gli abiti indossati dai protagonisti.

Qualche esempio? Dalla scollatura di Kathleen Turner ne Il Gioiello del Nilo al pizzo di Sharon Stone in Sliver, dagli abiti di Michael Douglas ne La guerra dei Roses e in Basic Instint al vestiario di Jack Nicholson ne Le streghe di Eastwick. Ma soprattutto il guardaroba di Richard Gere in Pretty Woman. Tutti firmati Nino Cerruti.

Stilista e imprenditore famoso in tutto il mondo, non solo quello della moda, Nino Cerruti, classe 1930, ha ereditato giovanissimo l’impresa di famiglia. Nel 1950 a soli 20 anni, con la morte del padre, è lui a prenderne le redini. Negli anni investe molto, ricorda il sito dell’azienda, nella ricerca e nello sviluppo dei materiali, aggiungendo con gusto ed intuizioni fortemente personali un’attenzione particolare al design. Dal 1957 ottiene risonanza mondiale con la presentazione a Milano della sua prima linea di vestiario, la ‘Hitman’. Nel 1962 fonda con Osvaldo Testa il marchio ‘Flying Cross’, il primo ‘Designer Line’ che si aggiunge alla linea Hitman. Nel 1967 apre la prima boutique di Cerruti 1881 a Place de la Madeleine a Parigi. A metà degli anni sessanta nel suo Lanificio Fratelli Cerruti si avvale della collaborazione di nuovi nomi emergenti della moda italiana, assumendo come designer un esordiente del calibro di Giorgio Armani.

Foto dal sito Lanificio Cerruti

Nino Cerruti con alcune star che ha vestito: Michael Douglas, Anthony Hopkins e Sharon Stone

Negli anni settanta crea la prima giacca decostruita. Stabilisce accordi di licenza in Giappone e Usa al fine di incrementare la visibilità del brand a livello internazionale e per mantenere i prezzi competitivi in più mercati, dimostrando di possedere sempre più, oltre a capacità artistiche, una forte vocazione imprenditoriale al mercato globale. In questi anni nasce anche la linea donna che vent’anni dopo rappresenterà il 20% del fatturato complessivo dell’azienda.

Nel 1975 la Hitman inizia la produzione e la distribuzione della maglieria, delle camicie e della linea casual: Cerruti 1881 Brothers. Alla fine degli anni ’70 lancia anche il primo profumo maschile legato al brand, dal nome ‘Nino Cerruti’, seguito da altre intuizioni ed innovazioni: negli anni ’80 la linea sportswear, particolarmente apprezzata per l’abbigliamento dedicato al tennis e allo sci. In breve sponsorizza atleti di fama mondiale come il tennista statunitense Jimmy Connors e lo sciatore svedese Ingemar Stenmark.

I profumi firmati Nino Cerruti, un marchio celebrato

La popolarità del marchio aumenta ulteriormente nel 1994 quando il brand viene nominato designer ufficiale della squadra di Formula 1 della Ferrari. Ad inizio anni ‘90 vengono lanciati due nuovi profumi: ‘Cerruti 1881 Pour Homme’ e ‘Cerruti 1881 Pour Femme’, entrambi prodotti e distribuiti da Elizabeth Arden. Inoltre vengono aperti negozi monomarca in Cina, Hong Kong, Thailandia ed Indonesia. Nel 1995 inizia la produzione della linea femminile ‘Cerruti Arte’ posizionato nel segmento ‘Top Designer’.

Nel 1998 viene presentato il nuovo profumo maschile “Cerruti Image” presso il Guggenheim Museum a Bilbao. Nello stesso anno apre il negozio Cerruti a Madison Avenue di New York. Nel 2000 Cerruti apre un flagship store ad Hong Kong. Nello stesso anno viene lanciata la versione femminile del profumo ‘Cerruti Image’. Sempre nel 2000 Nino Cerruti viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica. Nel 2001 Cerruti Holding vende il marchio Cerruti 1881 per concentrarsi sul Lanificio Fratelli Cerruti dove Nino Cerruti.

Tra i premi ricevuti, ricorda infine il sito dell’azienda, a testimonianza di una carriera che ha tanto donato al gusto e alla moda non solo italiana, ma mondiale: il Bath Museum of Costume Dress of the Year Award, Inghilterra, 1978; il Munich Fashion Week Award, 1981; il Cutty Sark Award, 1982, 1988 ed il Pitti Uomo Award, Italia, 1986.

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