Lampedusa, l’ultimo scandalo sono i baby scafisti: “Siamo noi a organizzare le traversate con i migranti”

2 Ott 2021 16:28 - di Marta Lima

Due minorenni extracomunitari pronti a salire su un pullman diretto a Roma sono stati arrestati dalla Polizia a Palermo. I due ragazzi, che si erano allontanati dalla comunità alloggio a cui erano stati affidati, sono ritenuti gli scafisti di uno sbarco avvenuto a Lampedusa lo scorso agosto. I due minori di nazionalità tunisina sono stati bloccati dagli agenti per un controllo nell’area adiacente la stazione centrale ferroviaria. Nel cellulare di uno di loro gli investigatori hanno trovato alcuni filmati dello sbarco sull’isola.

Scafisti minorenni fanno la spola con Lampedusa

“Con l’ausilio di un interprete i minori hanno ammesso le loro responsabilità, affermando di essere gli organizzatori delle traversate”, spiegano dalla Questura di Palermo. Al termine delle indagini sono stati sottoposti a fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e condotti, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, nell’Istituto di custodia di prima accoglienza del carcere Malaspina. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dall’autorità giudiziaria ed è stata applicata la custodia cautelare in carcere.

Si svuota l’hotspot dell’isola

Si svuota l’hotspot di Lampedusa. Nella struttura di contrada Imbriacola, per giorni ben al di sopra della propria capienza massima, sono rimasti 180 ospiti. Ieri dopo i primi 328 migranti trasferiti sul traghetto di linea e la nave quarantena, altri 307 hanno lasciato l’isola. Gli ultimi 69 sono stati imbarcati sulla nave partita in serata e giunta oggi all’alba a Porto Empedocle. E intanto stamattina, dopo una tregua durata 48 ore, sulla più grande delle Pelagie sono giunti 13 tunisini, tra cui 2 donne e 3 minori. Sulla carretta del mare intercettata dagli uomini della Guardia costiera anche una pecora: pure per lei adesso sarà necessaria la quarantena prima di essere affidata a un nuovo padrone.

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