Terence Hill non sarà più Don Matteo: l’attore lascia dopo 22 anni. Il commosso addio al set
Stavolta è ufficiale: Terence Hill dismette i panni di Don Matteo, dando l’addio al personaggio del prete investigatore che ha appassionato gli spettatori per oltre 20 anni e 250 episodi. Sabato l’attore ha girato la sua ultima scena, tra i brusii della troupe impegnata nelle riprese nella chiesa di Santa Eufemia a Spoleto. «Terence ci lascia», era la frase che si ripetevano, mentre l’attore, 82 anni, appariva commosso. «22 anni, 13 stagioni e 259 episodi. Grazie di cuore», ha scritto Terence Hill su Facebook, postando una foto con gli abiti di scena, seduto sulle panche della chiesa, con il volto tirato e le mani sulle ginocchia.
Il saluto commosso a Terence Hill
La conferma esplicita poi è arrivata da Luca e Matilde Bernabei, della Luxe Vide che ha prodotto la serie di Rai 1, realizzata in collaborazione con con Rai Fiction. «È in questa occasione che Lux Vide e Rai Fiction – è il messaggio – vogliono semplicemente dire: grazie a Terence Hill per la dedizione e la fedeltà con cui ha prestato il suo “mito” a un personaggio che è entrato per 20 anni con gentilezza nelle case di tutti gli italiani, dando sempre una parola di speranza. Grazie per l’umiltà con cui lui stesso ha sempre ringraziato tutti per il lavoro fatto in questi 20 anni, segno della grandezza della sua persona. Un uomo intelligente e umile che ha sempre messo al centro il lavoro di squadra e il suo amore per Don Matteo, la serie più amata dagli italiani. Grazie perché è stato come un grande padre, che in questi anni ci ha permesso di crescere e di sbagliare… perché con il suo mito ci proteggeva e ci permetteva di avere sempre l’affetto del pubblico».
Il produttore: «Dobbiamo essere all’altezza del suo mito»
«È vero, Terence ci lascia – ha spiegato poi Luca Bernabei – ma vogliamo interpretare questa frase non in senso negativo, ma anche e soprattutto in senso positivo. Vogliamo pensare all’eredità che Terence ci lascia in termini appunto di dedizione, fedeltà e soprattutto di amore per Don Matteo e per tutti i telespettatori che in questi 20 anni ci hanno seguito. Oggi dobbiamo essere all’altezza del mito che non ci lascia, ma come un padre ci guarda da lontano e ci osserva crescere».