Giorlandino, il medico che demolisce la campagna vaccinale e dà una mano ai No Vax
Ma chi è Claudio Giorlandino, il professore che ha gelato tutti a L’Aria che tira sostenendo che i vaccini su cui punta l’Occidente (quelli a Rna) sono inutili perché la proteina spike ormai è mutata e il vecchio virus non circola più? Se lo sono chiesto in tanti. Perché la sua faccia, le sue parole, la sua lite con Alessandro Cecchi Paone stanno facendo il giro della rete e ovviamente stanno mandando in sollucchero il fronte No Vax. Che è ancora numeroso nonostante i dati sulla diffusione del Covid stiano lì a dimostrare che gli “inutili” vaccini qualche effetto lo hanno prodotto.
Chi è il professor Claudio Giorlandino
Dunque il dottor Claudio Giorlandino, innanzitutto, non è un virologo, ma un ginecologo. Ecco le notizie sulla sua carriera professionale che si possono leggere sul Riformista.it: “Giorlandino è nato a Roma nel 1954. Laureato in Medicina e chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli di Roma. La sua tesi sulla “Fosfasi alcalina intraleucocitaria durante il ciclo mestruale” con relatore il professore Salvatore Mancuso. Dal 1977 è abilitato all’esercizio della professione di medico chirurgo. Si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore”. E’ inoltre direttore dell’Istituto di Ricerca Scientifica Altamedica.
Giorlandino: vaccinare con la terza dose non serve
Secondo Giorlandino, come ha detto il ministro della Salute israeliano, vaccinare non serve più tanto. “La terza dose sicuramente ci aumenta la quantità di anticorpi ma contro un virus che non c’è più – ha affermato – i nostri vaccini sono tarati per combattere contro la proteina spike che però muta continuamente. Le mutazioni che abbiamo sentito – ha aggiunto – attengono alla proteina spike, chi fa un vaccino tradizionale ha una difesa contro tutte le proteine non soltanto contro questa proteina che muta continuamente. Fare un terza dose contro una cosa che adesso è mutata non serve. C’è tutta una letteratura che lo dice, non lo dico io…”.
Le notizie che arrivano da Israele
La posizione del professore, tuttavia, stride con le notizie che arrivano da Israele, dove si sta somministrando la terza dose. I casi di contagio e di malattia grave calano “sostanzialmente” con la terza dose Pfizer. Lo sottolinea uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della salute israeliano. Il tasso di infezione, rileva, almeno 12 giorni dopo il ‘booster’, è inferiore di “11,3 volte” rispetto alle due dosi mentre “il tasso di malattia grave è inferiore di 19,5” volte.
Con la terza dose efficacia al 95% contro la variante Delta
Lo studio è stato condotto dal 30 luglio al 31 agosto su 1,13 milioni di over60 che avevano completato l’immunizzazione 5 mesi prima, divisi in due gruppi: quelli cui è stato somministrata la terza dose e quelli che ne hanno ricevute due. Rispetto alla variante Delta, si legge nello studio, la terza dose Pfizer “porterebbe l’efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all’efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa”.