Draghi impedisce l’aumento delle bollette? Neanche per sogno. Aumenteranno lo stesso del 20%

24 Set 2021 9:22 - di Redazione
bollette

I giornali odierni trasudano elogi per Mario Draghi e il suo governo che hanno fatto la mossa salva-bollette. Il vertiginoso aumento annunciato dal ministro Cingolani, 40% per quelle della luce e 30% per quelle del gas, è davvero scongiurato? Qui la narrazione si fa davvero ambigua. Sono pochi, pochissimi media a sottolineare che l’aumento è azzerato solo per 3 milioni di famiglie e 6 milioni di piccole e medie imprese. 

Chi beneficia delle nuove misure contro i rincari delle bollette

Nel dettaglio, funzionerà così: le nuove misure intervengono a vantaggio degli oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus sociale elettrico”: nuclei che hanno un Isee inferiore a 8265 euro annui; nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli); percettori di reddito o pensione di cittadinanza; utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di apparecchiature elettromedicali. Per costoro sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta. Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW) e per circa 29 milioni di clienti domestici, sono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema, per il quarto trimestre 2021.

Il governo ci ha messo solo una toppa

E tutti gli altri? Per tutti gli utenti del gas arriva un taglio dell’Iva al 5%. I conti li fa Libero: “Per quanto riguarda l’elettricità ci sono 1,2 miliardi di taglio agli oneri di sistema, più o meno quello che è stato stanziato a luglio. I soldi arriveranno per 700 milioni dai proventi delle aste dei permessi di emissione di Co2. Altri 500 euro arrivano dalle pieghe del bilancio e saranno trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Per l’azzeramento degli oneri di sistema per imprese e famiglie con potenza fino a 16,5 kw sono infine stanziati altri 800 milioni. Passiamo al gas. Qui c’è il taglio dell’Iva al 5%, che costa 480 milioni. Infine, per tutti i tipi di energia, vengono stanziati altri 450 milioni per rimpinguare il fondo che alimenta il bonus sociale. In tutto si tratta di meno di 3 miliardi di euro”.

L’aumento è ridotto del 10% ma ci sarà lo stesso

“La potenza di fuoco messa in campo da Palazzo Chigi – conclude Libero – seppure con le distribuzioni selettive operate dal decreto, copre a malapena un terzo degli aumenti previsti. In altre parole, la grande toppa messa dal governo a quella che si prospetta come una micidiale mazzate per imprese e famiglie avrà l’effetto di ridurre, se fosse spalmato in eguale misura, l’aumento dell’elettricità ad un terrificante +27% e quello del gas ad un altrettanto poco tranquillizzante 19%”.

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