Conte alla cerimonia per la strage di Bologna, ma da premier si era scordato di togliere il segreto di Stato
“A oltre 40 anni dalla strage di Bologna, tra ombre e depistaggi, continuiamo a ricordare tutte le vittime e a chiedere verità e giustizia. Lo dobbiamo alla loro memoria e ai loro cari”, scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
La richiesta dell’unica forza di opposizione in Parlamento, nel giorno del ricordo del vile attentato, è una sola: trasparenza. “Quarantuno anni senza verità. Su quanto è accaduto a Bologna il 2 agosto del 1980 si è ancora alla ricerca della verità storica sulla quale la verità processuale non ha fatto luce. Siamo vicini alle famiglie delle vittime per quella che è stata una strage coperta da segreti, misteri, omissioni e depistaggi. Un’azione feroce di fronte alla quale lo Stato pare si sia accontentato di capri espiatori invece di rovesciare il tavolo delle convenzioni ideologiche per puntare dritto sulla giustizia da consegnare ai parenti delle vittime e all’Italia intera”, dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. L’iniziativa politica della destra italiana è concreta.
Via il segreto di Stato, chiede Fratelli d’Italia
“Togliere il segreto di Stato”, chiedono da tempo i senatori FdI attraverso interrogazioni parlamentari. ”Si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri non ritenga opportuno riconsiderare il segreto di Stato ed il segreto funzionale su tutti i documenti riguardanti, direttamente o indirettamente, le gravi stragi che hanno caratterizzato il periodo degli ‘anni di piombo’ della storia del Paese, ed in particolare quanto ancora classificato e secretato sulla vicenda della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980″, è scritto nel testo dei senatori Fdi Claudio Barbaro. Nicola Calandrini, Giovan Battista Fazzolari, Daniela Santanchè. Patrizio Giacomo La Pietra, Isabella Rauti e Achille Totaro, facendo riferimento ai documenti relativi alla strage di Bologna e di Ustica, mentre Federico Mollicone rilancia la proposta di una commissione d’inchiesta.
Conte ricorda la strage di Bologna da smemorato
“Che senso ha il segreto di Stato davanti a una strage del genere dopo quarant’anni? Ci sono forse ancora in gioco interessi da nascondere e proteggere? Il Movimento 5 Stelle chiede di desecretare subito tutti gli atti relativi all’attentato: lo dobbiamo alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che hanno difeso la democrazia nel nostro Paese”, scriveva solo un anno fa il Blog delle stelle, quando a Palazzo Chigi c’era ancora il “suo” premier. Ma poi cosa accadde? Nulla. Anche il premier stellato prorogò il segreto di Stato, lo stesso uomo politico che oggi ha sfilato a Bologna (foto in alto) insieme ai parenti delle vittime. Glielo fa notare un consigliere regionale della Lega, Michele Facci: “E’ strano che questa mattina Giuseppe Conte fosse a Bologna in prima linea nel corteo organizzato per commemorare la strage alla stazione del 2 agosto 1980. Proprio lui, che solo pochi mesi fa, da Presidente del Consiglio, ha prorogato la secretazione degli atti e documenti relativi alla strage, così da ostacolare ulteriormente la ricerca della verità che a Bologna invochiamo da 41 anni”, conclude Facci.