Scuola, nel piano l’obbligo vaccinale non c’è. Il sottosegretario Sasso: non ci sono docenti no vax
La bozza del Piano scuola 2021-22 messo a punto dal ministero dell’Istruzione in vista della ripresa delle attività scolastiche sottolinea che la vaccinazione “costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale”. Per questo è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni.
Far comprendere il valore della vaccinazione
Al medesimo scopo, prosegue la bozza, il CTS ritiene necessario promuovere la vaccinazione dei più giovani. È necessario, si legge ancora nella bozza, “che la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-Covid, operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica”.
Consolidare la cultura della sicurezza
“Le istituzioni scolastiche continuano pertanto a curare – prosegue la bozza – come per l’anno scolastico 2020-2021, campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al personale, agli studenti e alle famiglie attraverso le quali richiamare i contenuti del Documento tecnico del CTS riguardante le precondizioni per la presenza a scuola. Continuare, infatti, a consolidare la cultura della sicurezza, sollecita la responsabilità di ciascuno, richiamando comportamenti equilibrati, azioni, prassi e soluzioni adeguate”.
No a test diagnostici per l’ingresso a scuola
In vista della ripresa della frequenza scolastica, non appare necessario, secondo quanto evidenziato dal CTS effettuare test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico. Rimangono, di converso, confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi a scuola da gestire, come di consueto, in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti”.
La bozza non contiene dunque novità rispetto a quanto predisposto dal precedente ministro Lucia Azzolina (mascherine in classe ma non sotto i 6 anni) e non affronta il nodo dell’obbligatorietà dei vaccini, cui si dice contrario il sottosegretario leghista all’Istruzione Rossano Sasso.
Sasso: il mondo della scuola si è mostrato responsabile
Secondo Sasso “il mondo della scuola ha risposto con grande senso di responsabilità e sono sicuro che la quota dei vaccinati è ormai al di là del 90%, un risultato straordinario – ha sottolineato all’Adnkronos – i dati che verranno ufficializzati nelle prossime settimane ci conforteranno in tal senso. L’obbligo, di conseguenza, è manifestamente inutile”.