Scuola, Speranza promette: “Tutti in presenza”. E i prof minacciano la class action contro l’obbligo vaccinale

29 Lug 2021 17:09 - di Eugenio Battisti

Inferno scuola. Il governo Draghi continua a promettere la luna: ritorno in presenza, massima sicurezza, Dad addio. “Noi siamo al lavoro per costruire modalità che ci consentano una ripresa e una ripartenza in presenza e in sicurezza”. Così il ministro della Salute Speranza al Senato. “Il ministro dell’Istruzione ha aperto un confronto con le parti sociali, con i sindacati. Con tutte le variegate rappresentanze del mondo della scuola. C’è una discussione aperta con le Regioni. Sicuramente non farà mancare una iniziativa molto forte. Per raggiungere un obiettivo che reputiamo strategico”.

Scuola, Speranza promette l’apertura in presenza

Iniziative forti. Ma non dice una parola sul disastro dei trasporti pubblici, potenziali focolai molto più della aule scolastiche. Né sull’obbligo vaccinale per docenti e studenti. L’Sssociazione nazionale insegnanti e formatori intanto è già sul piede di guerra. “Sull’obbligo vaccinale per gli insegnati è ora di finirla con le minacce. E le cacce all’untore tra gli insegnanti”, dice il presidente dell’Anief. “Se il ministero dell’Istruzione procederà con l’obbligo senza prima aver sdoppiato le classi, da una parte lanceremo una class action epocale. Dall’altra chiederemo l’annullamento dei provvedimenti punitivi”. Il governo – incalza Marcello Pacifico – pensi piuttosto a ridare alla scuola quei miliardi tolti sulla sicurezza delle classi negli ultimi 13 anni. Con dissennate politiche taglia scuole, classi e personale. Invece di ridare il maltolto, continuiamo a parlare di altro. Così non si fa il bene della scuola, degli studenti, delle famiglie e del personale che la vivono ogni giorno”.

L’Anief annuncia una class action contro l’obbligo vaccinale

Pesantissimo contro il governo Draghi. “La mancanza di unità di intenti nella maggioranza starebbe favorendo un obbligo a “strati”. Una sorta di gamification. Lo definisce così oggi la rivista Orizzonte Scuola, in cui il personale dovrà affrontare diversi livelli”. Si tratterebbe di un meccanismo progressivo: come accaduto al personale sanitario. Si chiederà ai docenti di vaccinarsi. Ma per chi dovesse rimanere inerme od opporsi scatterebbe “un meccanismo sanzionatorio. A più livelli. Prima il richiamo, poi il trasferimento, infine la sospensione. “C’è poi l’idea di valutare una soglia a livello regionale o provinciale per imporre l’obbligo. Il problema – conclude il numero uno dell’Anief – è che ciò potrebbe essere etichettato come anticostituzionale“.

Il Garante per l’infanzia: pensiamo ai mezzi pubblici

In campo anche il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti. Che ha scritto a Draghi, ai governatori e ai sindaci perché a settembre si torni a far lezione in presenza. “Uno dei nodi principali a cui pensare per tempo è quello dei trasporti. Che devono fare i conti con l’affollamento alla riapertura degli uffici. Ma è anche necessario fare uno sforzo in più per trovare aule sufficientemente ampie. Da consentire agli studenti di andare a scuola in sicurezza”. La Garlatti raccomanda di assicurare mezzi di trasporto ‘riservati ai ragazzi’. Anche attraverso convenzioni con società private che gestiscono i bus rimasti fermi per la pandemia. Suggerita pure l’emissione di voucher per gli studenti che debbano ricorrere al trasporto privato.

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