Assolta la mamma di Renzi, l’ex premier sfotte Di Maio: “Ci metterà cinque anni per chiederle scusa?”
Due notizie in casa Renzi. Una bella, una brutta. La mamma del leader di Italia Viva, Laura Bovoli, è stata assolta dal tribunale di Cuneo dall’accusa di concorso nella bancarotta fraudolenta per una società cuneese, la Direkta srl. La decisione dei giudici è arrivata dopo un’ora di Camera di consiglio. La mamma dell’ex premier non non era presente in aula.
Assolta la mamma di Renzi per bancarotta fraudolenta
Il processo era legato al fallimento, nel 2012, della Direkta. Che si occupava di pubblicità della grande distribuzione. All’epoca la Bovoli era alla guida all’epoca della “Eventi6” di Rignano sull’Arno. Società che riceveva gli appalti dalle grandi catene di supermercati. “Di Maio si è scusato con noi per l’aggressione mediatica di 5 anni fa”, dice soddisfatto il figlio Matteo. “Speriamo ora ci mettano di meno, visto che ieri c’è stata l’ennesima vicenda finita nel nulla per il caso di mia madre“.
L’ex premier indagato per Abu Dhabi
Un sospiro di sollievo per il leader di Iv. Alle prese con la sua guerra a distanza con il Pd di Letta e i sondaggi poco gratificanti. Se non fosse che, come lui stesso annuncia, è indagato per la ‘famosa’ cena ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Nel suo ultimo libro è lo stesso ex premier a rivelare di aver ricevuto a inizio 2020 un avviso di garanzia dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco.
“Vengo indagato per prestazione inesistente”
“Vengo indagato per prestazione inesistente. Dopo aver partecipato a un convegno ad Abu Dhabi al quale parteciparono autorevoli leader internazionali“. Dell’inchiesta aveva parlato la Verità l’11 giugno 2020. Sospetti, “legati alle operazioni registrate sul rapporto di conto corrente intestato alla Carlo Torino e associati srl”.
Quei due bonifici da 33mila euro
L’operazione risale al 17 gennaio 2020, quando sul conto della società arrivò un bonifico da 75.000 euro proveniente da una società di marketing e comunicazione guidata da Anthony Scaramucci. Organizzatore del convegno ed ex consulente di Donald Trump. “Tale provvista – scriveva il quotidiano di Belpietro – risulta in seguito parzialmente utilizzata tramite la disposizione di due bonifici per complessivi 33.000 euro circa a favore del senatore Matteo Renzi, noto politico italiano”.
“Indaghino pure, sono tranquillo”
Naturalmente per Matteo Renzi è tutta fuffa. “Per chi, come me, sa che non ha fatto niente di illegale non c’è problema. La chiamano arroganza, ma è tranquillità. Indaghino, io sono certo della correttezza di quello che abbiamo fatto”. Così dai microfoni di Rtl 102.5. “Da parte mia c’è piena disponibilità ad andare negli uffici giudiziari a spiegare, punto e basta”.
“Faccio politica per cambiare le cose”
Poi il contrattacco politico. “Se pensano di farmi parlare non di idee ma solo di alcune indagini che nascono e finiscono lo facciano, tranquillamente. Possono attaccarmi su quello che vogliono perché non vogliono parlare delle vere questioni, di un gruppo di persone che fa politica e cambia le cose“.