Allarme bomba a Roma, ordigno sull’auto del presidente dei parchi Marco Doria: paura in strada
Allarme bomba a Roma, sull’auto del dirigente comunale. Scoppia il panico al quartiere Prati: l’ordigno poteva esplodere. Sono le 17.40 quando alcuni fili sospetti fuoriescono da un’auto, destando sospetto e allarme. È quella di Marco Doria, presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche della capitale, parcheggiata in via Tito Speri, nel quartiere Prati di Roma. Sulla vettura, gli artificieri della polizia, intervenuti tempestivamente sul posto, trovano una bombola contenente polvere pirica e bulloni con dei fili elettrici. L’ordigno così confezionato sarebbe potuto esplodere e provocare un dramma…
Allarme bomba a Roma: fili elettrici, polvere pirica e bulloni sull’auto del dirigente comunale
L’allarme bomba, scattato nel tardo pomeriggio di oggi nel pomeriggio nel quartiere Prati della capitale, ha scatenato il panico dal primo istante. Da quando la Questura è stata avvisata della presenza, in via Tito Spiri, di un’automobile con fili sospetti che fuoriuscivano dalla carrozzeria della vettura. Immediate i provvedimenti: le forze dell’ordine hanno disposto subito la chiusura al traffico delle strade adiacenti. Mentre sul posto sono intervenuti gli artificieri che, riferiscono fonti di Polizia, hanno accertato che si trattava effettivamente di un ordigno rudimentale.
Allarme bomba a Roma: intensificati i controlli per il dirigente
A quanto apprende l’Adnkronos, l’auto appartiene a Marco Doria, presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma. l’uomo non è nuovo ad atti intimidatori. Già in passato, ricorda l’Adnkronos, Doria ha ricevuto minacce pesanti, che hanno indotto le forze di sicurezza a sottoporre l’uomo a una misura di tutela della prefettura. Oggi, dopo quanto accaduto con il pacco bomba sull’auto, ha indotto chi di dovere a intensificare i controlli nei suoi confronti. Tanto che, nel prossimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica verrà valutato l’innalzamento della misura di tutela.