Raitre fa disinformazione contro la caccia. La denuncia di Berlato (FdI): “Un servizio pieno di bugie”
Ieri Raitre ha mandato in onda un servizio sulla caccia in Veneto, nei fatti contro Zaia e i cacciatori, pieno di inesattezze e di vere e proprie bugie. Lo denuncia Sergio Berlato, europarlamentare di FdI, che in una nota contesta punto per punto il servizio.
«Epic fail della trasmissione Indovina chi viene a cena – denuncia Berlato in una nota – Il servizio pubblico stavolta riesce a superare se stesso e fa un servizio contro la caccia in cui non viene detta neanche una cosa vera. Nel tentativo di dimostrare che la caccia e’ il male assoluto e che andrebbe vietata a qualsiasi costo, Sabrina Giannini si lancia in dissertazioni che contrastano ogni fonte scientifica e normativa che sia mai stata pubblicata».
Berlato smonta tutte le bugie di Raitre punto per punto
«Viene data la colpa ai cacciatori – prosegue Berlato – per la diffusione dell’influenza aviaria e viene denunciato come sia incredibile il fatto che nonostante questi giganteschi problemi di salute pubblica sia stata comunque permesso loro di andare a spasso a diffondere malattie».
“La Ue ha ringraziato i cacciatori”
«Il servizio accusa i cacciatori di aiutare la diffusione dell’influenza aviaria. La Commissione Europea, per bocca del commissario alla salute Stella Kyriakides, addirittura con lettera datata 28 gennaio ringrazia i cacciatori per il contributo dato dai cacciatori nella prevenzione di questa malattia, citando tutte normative europee che lo riconosono. In tutti i sisetmi legislativi europei e’ riconsciuto il ruolo dei cacciatori per prevenire la diffusione della malattia, non il contrario».
La nota smonta il servizio punto per punto. «Prima bugia, forse dare un’occhiata alle norme e agli studi di settore avrebbe giovato.
“Chi pratica la caccia in Veneto segue le regole”
«Nel servizio viene dichiarato che i cacciatori in Veneto non hanno subito nessuna limitazione anti covid. Tutto falso. Ma proprio falso. La caccia non è stata equiparata alle attività motorie all’aperto, e i cacciatori hanno subito le limitazioni che sono toccate a tutti gli altri. Divieto assoluto di cacciare nei giorni rossi e divieto di allontanarsi dal proprio comune di residenza. Ed e’ la seconda bugia diffusa allegramente dal servizio pubblico».
«Viene poi detto che ai cacciatori è consentito attirare gli uccelli con animali vivi. Ancora falso, e siamo a tre bugie su tre notizie date nello stesso servizio. Non era mica facile. L’ordinanza 246 del 2020 della regione Veneto titola “sospensione dell’autorizzazione di richiami vivi”».
«Va bene che i cacciatori sono antipatici – conclude Berlato – ma siamo sicuri che il servizio pubblico sia legittimato a dire tante bugie tutte assieme?»