Nei guai una coop di Ferrara che gestisce 5 centri d’accoglienza migranti: frode da 400mila euro

18 Feb 2021 15:12 - di Carlo Marini
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Sono cinque le persone che hanno ricevuto dal sostituto procuratore di Ferrara, Andrea Maggioni, l’informazione di garanzia a seguito della conclusione delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Ferrara, nei confronti di una coop di Ferrara che gestisce centri di accoglienza per migranti.

Il presidente, il vice presidente e un consigliere devono rispondere di truffa aggravata, falso e inadempimento contrattuale in pubbliche forniture, per la gestione fraudolenta del servizio di accoglienza per gli immigrati. I centri di accoglienza sono a Poggio Reinatico e Vigarano Mainarda. Analogo avviso è stato notificato anche a un dirigente della prefettura di Ferrara. Nonché a un funzionario del Centro Servizi alla Persona Asp Ferrara. Entrambi devono rispo0ndere di omesso controllo della qualità dei servizi erogati dalla coop di Ferrara.

L’indagine è stata denominata Ventisette e cinque, corrispondente alla quota spettante per l’accoglienza del singolo migrante. I finanzieri hanno messo in luce un articolato meccanismo illecito attuato dai tre amministratori della società. I tre gestivano ben cinque “Centri di Accoglienza Straordinari”, fra Poggio Renatico e Vigarano Mainarda. Da segnalare, inoltre, che il Comune di Vigarano Mainarda è il Comune con la percentuale più alta di migranti ospitati in tutta la Provincia di Ferrara.

La Coop di Ferrara e il funzionario indagato per omesso controllo

I finanzieri hanno scoperto che gli indagati, con artifizi e raggiri, hanno omesso di stornare dalla contabilità della cooperativa le spese di natura personale e i prelevamenti di denaro utilizzati per pagare viaggi, personal computer, televisori di ultima generazione, ristoranti e capi di abbigliamento di prestigiosi marchi. Fra novembre 2017 e settembre 2018, i tre hanno distratto oltre 400mila euro di fondi pubblici destinati al progetto.

Tutto questo a scapito dei servizi erogati ai migranti. In palese violazione delle norme previste nella Convenzione per la prima accoglienza dei cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio di Ferrara richiedenti la protezione internazionale. Convenzione sottoscritta nel 2017 fra la prefettura di Ferrara e l’Asp Ferrara.

Le indagini hanno evidenziato gravissime carenze igienico-sanitarie. Ad esempio, la presenza di topi e scarafaggi con la conseguente contaminazione delle provviste alimentari. Ma anche la mancanza di cibo e vestiario. La penuria di lenzuola, di presidi medici di sicurezza e altro. Per questi fatti, i vertici della cooperativa dovranno rispondere anche del reato di “inadempimento di contratti di pubbliche forniture”. Infatti, in frode agli obblighi assunti con la Pubblica Amministrazione, non hanno provveduto all’esecuzione dei contratti di fornitura. Hanno quindi fatto mancare ai migranti i livelli di assistenza previsti dalla “convenzione”.

Ecco come truccavano i conti e le presenze

Non solo. Gli amministratori della cooperativa, hanno anche alterato i registri “presenza”. Hanno perfino documentato falsamente sia le assenze sia le presenze dei migranti. Il tutto al fine di ottenere fondi non spettanti che l’Asp, tratta in inganno, ha erogato per oltre 10.000, sulla base di fatture non veritiere. Di “abuso d’ufficio”, dovranno rispondere il dirigente della Prefettura di Ferrara e il funzionario dell’Asp Ferrara. Infatti, in concorso fra loro, con più azioni esecutive dello stesso disegno criminoso, hanno, nello svolgimento delle loro funzioni pubbliche, violato i principi del buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione. Hanno omesso non solo i controlli nei confronti del centro di accoglienza, ma preavvisando i soggetti destinatari degli stessi e suggerendo loro la compilazione non veritiera di alcuni documenti e modifiche fraudolente dei registri “presenza”.

Una truffa da 400mila euro: interverrà anche la Corte dei Conti

Le accuse circostanziate sono suffragate da intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara. Da qui la formulazione di capi di imputazione per truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica e materiale, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e abuso d’ufficio.

Nei confronti degli amministratori della cooperativa, su richiesta del pm, il Tribunale Distrettuale della Libertà di Bologna, ha disposto la misura cautelare del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. L’intera vicenda verrà portata all’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti per il recupero dei danni erariali conseguenti alla gestione illecita della coop di Ferrara dei centri di accoglienza di Poggio Renatico e Vigarano Mainarda.

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