Tamponi dal medico di famiglia? Se lo studio sta in un condominio saranno guai

28 Ott 2020 17:08 - di Redazione
tamponi

In arrivo tamponi rapidi ed ecografie dal medico di famiglia e dai pediatri di libera scelta. Una novità che dovrebbe andare incontro ai cittadini: considerando un test antigenico al giorno per ogni medico di base, infatti, saranno 50 mila in più quotidianamente nel Paese. A permetterlo l’accordo siglato tra i sindacati dei medici di famiglia e la parte pubblica (rappresentata dalla Sisac). Su quattro sigle sindacali coinvolti nella trattativa, il testo è stato firmato da due (Fimmg e Intesa sindacale) che valgono, però, il 70% in termini di rappresentatività.

Tamponi negli studi medici: ci sarà rivolta dei condomini

Tuttavia c’è chi non è convinto dell’efficacia della misura. Preconizza una “rivolta dei condomini” il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi. “Non so cosa verrà fatto qui in Lombardia, come ci si organizzerà, ma posso assicurare che in contesti come gli studi nei condomini, specie in realtà urbane come Milano e hinterland o Brescia, questa cosa è semplicemente impossibile”, sottolinea.

Studi medici in sicurezza o ci saranno battaglie legali

Per vari motivi, elenca Rossi: “Per capire il clima in cui stiamo già lavorando, racconterò un episodio: ho appena ricevuto una diffida dal legale del condominio dove ho lo studio perché chi vive nel palazzo sostiene di aver incontrato un mio paziente senza mascherina”. C’è un livello di preoccupazione altissimo, con i contagi in impennata costante nelle ultime settimane, fa notare il camice bianco.

“Posso assicurare – prosegue – che la gente farebbe assemblee condominiali per buttare fuori i medici e si instaurerebbero un sacco di battaglie legali. Riteniamo che si tratti di una questione di sicurezza. E’ veramente pericoloso. Gli spazi che sono all’interno degli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta sono limitati. Ci vogliono spazi grandi per fare questa attività” di testing, “serve adeguato distanziamento. Vale lo stesso discorso dei vaccini”.

Ci vogliono spazi adeguati

Secondo Rossi, “saranno pochi i contesti in cui sarà possibile fare i tamponi rapidi in studio. Per esempio, ho una collega che ha il suo ambulatorio in una palazzina con entrata indipendente in cui si trovano solo studi medici. Lei li può fare lì, ma sono casi rari. Aspettiamo ovviamente di vedere come la Lombardia declinerà questo aspetto”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giorgio Sornicola 29 Ottobre 2020

    Prendete la borsa e lo fate a domicilio quindi non fate i furbi fate i medici “usi a lavorar tacendo”