L’ombra dei clan sugli scontri a Napoli: tra ultrà e estremisti, anche uomini del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli

24 Ott 2020 13:13 - di Greta Paolucci
L'ombra dei clan sugli scontri a Napoli

L’ombra dei clan sugli scontri a Napoli di ieri sera. Il sospetto circola sempre più insistentemente. E incrociando i dati con i fermi, e i riscontri su azione dimostrativa. Violenza scatenata in strada. Partecipanti “illustri” alla guerriglia urbana, il dubbio si alimenta ogni minuto che passa. Sempre di più. Due, per ora, le persone arrestate dalla Digos dopo la notte di fuoco napoletana. Gli arrestati sono già noti alle forze dell’ordine per reati connessi allo spaccio di droga nel quartiere Vasto della città. E tra estremisti e ultrà, secondo Nicola Morra (M5s), presidente della commissione Antimafia, sarebbe accertata anche la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli.

L’ombra dei clan sugli scontri a Napoli

Non solo. Alle rilevazioni di Morra, si aggiungono in queste ore le dichiarazioni del viceministro dell’interno con delega alla Pubblica Sicurezza, Matteo Mauri, che sugli scontri di ieri a Napoli «è del tutto chiaro che non si è trattata di una protesta spontanea. Ma di azioni preordinate, organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell’estremismo politico». «Sono delinquenti – ha aggiunto Mauri – che risponderanno di quello che hanno fatto».

In piazza uomini della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli

Parole. Dati. Riscontri. Tutto va a combaciare. Tanto che, sempre Morra, poco fa ha aggiunto: «Ieri sera a Napoli, nell’irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c’era anche una sapiente regia. Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli. Pur non essendoci fisicamente, c’erano anche con le loro “fesserie” tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi».

Come se nulla fosse accaduto fin qui…

Come se i cortei di camion militari in una interminabile sfilata macabra di dolore e morte. Orrore e sconcerto. Se quelle immagini del Pontefice incredibilmente solo in Piazza San Pietro durante uno dei riti più importanti della cristianità. Come se il mantra mediatico rilanciato in favore di ascolti, like e profitto continuasse a riecheggiare indisturbato nell’aria e nell’etere. Come se tutto quanto vissuto e sofferto negli ultimi mesi fosse nulla, insomma, ieri a Napoli erano tutti lì. Impegnati in una azione di inaccettabile violenza. Pronti a rinnegare i rischi e a vanificare sacrifici, immemori di quanto è già accaduto. Decisi a rinnegare quanto sta accadendo. Indifferenti a quanto potrebbe accadere.

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