Buste paga più pesanti a luglio? Il bluff di Conte: arrivano 100 euro ma saltano gli 80 di Renzi
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. L’ennesimo bluff del governo Conte, dopo i presunti aiuti post-Covid che in realtà non erano che prestiti bancari ostacolati dalle stesse banche, riguarda gli annunci sulle buste paga “più pesanti” a luglio. Squilli di tromba, titoli sui giornali, commenti entusiastici dei travagliani. Poi, stringi stringi, si scopre che nel migliore delle ipotesi si incasseranno venti euro in più. Sarebbero cento, se non ci fossero quegli 80 euro di Renzi cancellate, di cui nessuno parla, neanche i giornali economici. Chi incassa i cento euro pieni sono solo poche centinaia di migliaia di persone, il resto deve accontentarsi di 20…
Il bluff delle buste paga? Pochi spiccioli da Conte
Facciamo due calcoli sul bonus in busta paga. Per chi ha un reddito fino a 26.600 euro lordi il taglio del cuneo fiscale porterà un incremento di 100 euro in busta paga, al quale però sottrarre gli 80 del bonus Renzi. E siamo a venti euro, dunque, per la platea più ampia di beneficiari, undici milioni e passa di italiani.
Chi incasserà 100 euro saranno solo coloro che erano esclusi dal “bonus Renzi”, cioé i lavoratori che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro. Una fascia di reddito compresa in una soglia di duemila euro, dunque, poca roba per annunciare “buste paga più pesanti” per gli italiani.
Anche perché, per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce non un bonus ma una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi. Di fatto, un beneficio paragonabile a quello già avuto col bonus Renzi.
Dal bonus alla detrazione fiscale
Da quella soglia a 40 mila euro di redditi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale decrescente fino ad azzerarsi: beneficio che diminuisce tra 480 e 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro, tra 80 e zero per l’ultima fascia di stipendi. In tutto, i benefici riguarderanno 16 milioni di italiani, ma quelli che incasseranno più di venti euro saranno un numero ridottissimo. Il bonus, come già per Renzi, è in ogni caso destinato anche ai lavoratori che risultassero incapienti per il minor reddito di lavoro prodotto nel 2020, a causa del Covid.