Accordo “storico”: tutte le volte che Conte ci ha presi in giro usando questo parolone…

23 Lug 2020 14:57 - di Luca Maurelli

Finora, quando si voleva sorridere pensando a una delle tante “sparate” di Conte, seminate lì a botte di enfasi e superlativi probabilmente suggeriti da Casalino, la mente andava a quella definizione, “potenza di fuoco“, che a metà aprile lanciò in tv annunciando fondi a cascata.
Fu il boomerang più clamoroso per il governo, che di lì a poco, di quei 750 miliardi annunciati, si ritrovò a dover rettificare ammettendo che in gran parte si trattava di prestiti da attivare tramite le banche, che purtroppo decisero di non collaborare. Al punto da costringere Conte a lanciare un appello agli istituti di credito, a mettersi una mano sul cuore. Ma loro preferirono apporla sul protafoglio, il proprio.
Eppure Conte festeggiò quella giornata “storica” con una cravatta “storica”. «Quando si difende il proprio Paese non si fanno calcoli. Io sono convinto, lo dico con tutta la prudenza che mi contraddistingue, che la storia è con noi» , disse il presidente indossando una cravatta realizzata per i 150 anni della Repubblica italiana da Ugo Cilento, nota maison partenopea. Storico, tutto storico per Conte, ovviamente anche l’accordo sul Recovery Fund, che già fa vacillare il governo.

Le parolone a casaccio di Conte

“C’è un bazooka da 750 miliardi in totale per le imprese, una potenza di fuoco…”, disse Conte in piena crisi economica da coronavirus annunciando il pianop di aiuti alle imprese. Senza usare però, in quella occasione, il suo aggettivo preferito, “storico”, quello ovviamente rispolverato per definire l’intesa sul Recovery Fund.

Parolona magica già sfoderata dal premier nell’ottobre scorso, quando arrivò la riforma il via libera definitivo alla riforma sul taglio dei parlamentari. “Una riforma che incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle Camere. Un passo concreto – aggiunge – per riformare le nostre Istituzioni. Per l’Italia è una giornata storica“. Ma forse, sarà ancora più storica, la figuraccia, se il referendum autunnale dovesse spazzare via quella storica riforma…

Ma l’enfasi era già annunciata anche sul Recovery Fund…

Tre giorni dopo l’annuncio sulla “potenza di fuoco”, il Consiglio dei Ministri approvò il documento di economia e finanza, verso 55 miliardi di extradeficit.  E Conte, al Consiglio europeo, commentò l’ipotesi (tutta da verificare, come dimostra la recente trattativa) con la solita enfasi: “Momento storico…”.

Lo “storico” accordo sui migranti

Un mese prima, il premier, salutando l’ennesimo accordo truffa per l’Italia sul fronte dell’immgrazione, si scagliò contro Salvini parlando, ovviamente, di giornata storica. “Salvini non deve avere gelosia e invidia, abbiamo compiuto un passo avanti storico, che non era mai successo prima…”, disse Conte parlando dell’accordo sui migranti discusso ieri a Malta. E a proposito di Europa, di “errore storico” Conte aveva invece parlato nell’ottobre del 2019 per il mancato accordo sull’avvio dei negoziati per l’adesione dei due Paesi all’Unione. “E’ da una vita che vogliono entrare”. Un mese dopo, commentando i dati sull’occupazione, Conte parlò di “massimo storico“, trovando anche dei simpatici emulatori. Come il ministro Speranza, che nel definire la manovra sulla sanità, a fine anno, parlò di “un fatto storico”.

Il coronavirus e la chiusura epocale…

L’11 marzo scorso, in un appassionato discorso a reti unificate, il premier Conte non perse occasione per fare sfoggio di enfasi annunciando il lockdown. E fede un discorso che i media ribattezzarono… indovinate come?


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