Scuole paritarie, sotto il ricatto di Conte per cinismo elettorale

20 Mag 2020 6:00 - di Fabio Rampelli*
Scuole paritarie

Nella falcidia di libertà costituzionali operata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte viene ora abbattuto anche il principio della libertà educativa. Che è previsto all’articolo 33, e quello sulla centralità della famiglia riconosciuta all’art. 29 dalla Nostra Carta.
Entrambi sono incardinati, e non  a caso, nel Titolo II, ‘Rapporti Etico-Sociali’,  a dimostrazione della centralità riconosciuta alla famiglia, alla scuola pubblica e privata e alla loro profonda interrelazione.

Infine, ma non per ultimo, la disattenzione del Governo Conte testimonia anche il colpevole misconoscimento di quel valore apparentemente caro alla sinistra della sussidiarietà. Che è pure tutelato nella Carta all’articolo 118: “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”. Questo fondamento implica che le diverse istituzioni debbano creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività.

E in troppe non riusciranno a riaprire

Per passare dalla filosofia del diritto alla realtà quotidiana, tali principi, così importanti tanto da assurgere ad articoli costituzionali, sono stati del tutto calpestati nei numerosi decreti legge varati dal governo e approvati dal Parlamento nonostante la mole gigantesca di soldi stanziati dal Governo e dall’Unione Europea.
Alla crisi che sta travolgendo tutti i comparti produttivi Conte risponde con provvedimenti incatenati nelle farraginosità della burocrazia. E per questo settore ha completamente ignorato le grida di allarme lanciate da due mesi dagli operatori e dalle famiglie.

Commenti

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  • Mario Salvatore Manca 20 Maggio 2020

    A questo punto la parte peggiore la sta facendo (forse sbaglio, in tal caso chiedo di essere ragguagliato) la C.E.I., che briga tanto a sinistra anche se il governo la sta ignobilmente boicottando, mentre se c’è qualcuno che l’appoggia sul problema della scuola paritaria è soltanto IL CENTRODESTRA. Signori vescovi, decidetevi da che parte stare! Altrimenti non intervenite in politica. E state zitti.

  • Nino 20 Maggio 2020

    Dal governo Conte, nel quale serpeggia l’ideologia comunista, c’è da aspettarsi di tutto contro le libertà.

  • Cristiani Riccardo 20 Maggio 2020

    La scuola meriterebbe anche l’intervento del Capo dello Stato il quale, in questo ambito fortemente democratico e pluralista non
    può, per la sua funzione di garante dei diritti di tutti (tutti) i cittadini non può rimanere neutrale. Dica almeno se la scuola, e quindi la formazione culturale delle nostre nuove generazione, debba essere laica o laicista. Coraggio, Presidente