Scuole paritarie, sotto il ricatto di Conte per cinismo elettorale
Ci sono voluti interventi della Conferenza Episcopale Italiana affinché il Governo Conte venisse inchiodato sul tema delle scuole paritarie e private, quelle realtà finora invisibili che hanno garantito servizi essenziali alle famiglie italiane, dagli asili nido ai licei. Una disattenzione che dimostra la marginalità nella quale sono ancora relegate le famiglie italiane.
La questione infatti non attiene soltanto al principio della libertà economica e, in questo caso, a soggetti economici che in questo ambito svolgono un ruolo importante nella creazione di ricchezza e posti di lavoro. Ma alla concezione stessa del ruolo sociale della famiglia e della sua libertà nella scelta del modello educativo.
I numeri delle scuole paritarie
Alcuni numeri. In Italia sono 12.564 gli istituti che rientrano nel novero delle scuole private e paritarie (70% scuola infanzia, 11% scuole primarie 5% secondarie, 12,5% secondarie di secondo grado). Sono frequentati da 900mila studenti, e impiegano 180mila addetti tra docenti e operatori scolastici di varia natura.
Si tratta dunque di un settore economico di assoluta rilevanza, centrale per stoffa e per carattere.
A questo punto la parte peggiore la sta facendo (forse sbaglio, in tal caso chiedo di essere ragguagliato) la C.E.I., che briga tanto a sinistra anche se il governo la sta ignobilmente boicottando, mentre se c’è qualcuno che l’appoggia sul problema della scuola paritaria è soltanto IL CENTRODESTRA. Signori vescovi, decidetevi da che parte stare! Altrimenti non intervenite in politica. E state zitti.
Dal governo Conte, nel quale serpeggia l’ideologia comunista, c’è da aspettarsi di tutto contro le libertà.
La scuola meriterebbe anche l’intervento del Capo dello Stato il quale, in questo ambito fortemente democratico e pluralista non
può, per la sua funzione di garante dei diritti di tutti (tutti) i cittadini non può rimanere neutrale. Dica almeno se la scuola, e quindi la formazione culturale delle nostre nuove generazione, debba essere laica o laicista. Coraggio, Presidente