Saranno medici e infermieri ad impugnare i forconi contro il Palazzo

29 Mar 2020 6:00 - di Francesco Storace

La medicina territoriale trattata come un bluff su cui non ci sono investimenti concreti. Gli ospedali sono smantellati. E il problema era il debito? Già, bisognava fare tutto questo “perché ce lo chiede l’Europa”. Ma andassero al diavolo, il conto che chiedono le famiglie dove lo mettete?

Se i posti letto vengono cancellati, l’unico effetto è che aumentano i funerali, quando si possono celebrare e non certo come adesso. Ecco perché medici e infermieri non vogliono sentirsi definire eroi, perché qui sono state tagliate persino le medaglie per la suggestione di tagli sulla pelle dei malati e di un settore che invece deve tornare ad essere abbondantemente rifinanziato.

E per favore la si smetta di giocare sui 37 miliardi in più o in meno dal 2009 ad oggi. Chi governa dice sempre che non è vero, chi si oppone afferma che lo è. Ma la contabilità dei morti non riesce a tenerla più nessuno. Ed è quella che dovrebbe far sussultare le coscienze di quanti stanno nella stanza dei bottoni.

 

Commenti

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  • Paolo 30 Marzo 2020

    Per avere il polso della situazione, basterebbe riesaminare la triste ma reale storia dell’ex-Ospedale San Giacomo di Roma, nato come regalo umanitario alla popolazione (rianimazione compresa)…

  • mimmo 30 Marzo 2020

    sacrosanta verità

  • Gino Vercesi 29 Marzo 2020

    …ma come…hanno un Ministro ….!!

  • Leoluca 29 Marzo 2020

    Perché l’aziendalizzazione delle Asl ha imposto il profitto e il risparmio. Lo pagano gli operatori sanitari, lo scontano i malati. Segnalarlo,ribadirlo non è inutile come dicono i buonisti illuminati perché ora bisogna pensare al presente e risolvere la crisi sanitaria in cui ci troviamo. No è utile perché è propedeutico non solo per l’attuale momento dovendo investire subito quanto è stato sottratto dai demo sinistri aziendalisti, senza ascoltare l’UE,ma anche per il futuro sperando che i cittadini capiscano quanto male hanno fatto i cattocomunisti e li tengano lontani.

  • giovanni vuolo 29 Marzo 2020

    Disastro totale delle autonomie regionali. Tante deleghe, si sono rivelate istituzionalmente magmatiche. Le strutture primarie sono ingestibili, se le diverse realtà periferiche si muovono in modo confuso e scoordinato. La sanità andava lasciata nelle competenze statali, fermo restando l’auspicio di avere governi di diversa caratura da quello attuale.

  • federico 29 Marzo 2020

    I tagli alla Sanità sono stati sbagliati nella forma, cioè la rottamazione di strutture, posti letto, attrezzature, interi ospedali, ma nella Sanità si spende troppo: troppi accertamenti diagnostici, che sembrano spesso fatti a strascico; eccessiva enfasi sulla cosiddetta medicina di eccellenza, addirittura trapianti “forzati”, come purtroppo dimostrato da inchieste giudiziarie. Mentre la medicina di base è gestita malissimo: ci voleva la pandemia per accendere la medicina telematica? Quanti medici non hanno nemmeno un assistente e perdono tempo a battere le ricette al pc, mentre nei loro gabinetti si formano incredibili affollamenti? Per non parlare degli assembramenti in qualsiasi struttura sanitaria, privata o pubblica, dalle radiografie agli esami del sangue. Talora si ha la sensazione di un magna magna generalizzato. E il fior fiore della medicina che non sa dirci altro che restateacasa. Mancano le mascherine? È una abitudine degli italiani andare in guerra senza armi, ma con sacrifici, eroismi, fucilazioni

  • Giovanni Zoratto 29 Marzo 2020

    Viene sempre dimenticato il personale satellite senza il quale il sistema sarebbe già crollato.
    Un articolo sulle cooperative servirebbe.