Renzi: «Il peggio deve ancora arrivare: considerare l’Italia tutta zona rossa»

9 Mar 2020 14:17 - di Aldo Garcon
Renzi

«Inutile girarci attorno: sul coronavirus il peggio deve ancora venire. E questo vale sia a livello sanitario che a livello economico». Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews. «La buona notizia è che comportandosi in modo intelligente e saggio tutto può essere gestito. Ma occorrono appunto intelligenza e saggezza  – prosegue il leader di Iv – Nelle prossime settimane sarà sempre più chiaro che il coronavirus è un problema mondiale. Nessuno resterà escluso dal contagio. L’Italia ne uscirà. Ma per uscirne bisogna fare di più. Oggi non serve a nessuno discutere su come sia stata gestita fino ad oggi l’emergenza in Italia. Non serve discuterne perché l’unica cosa che conta oggi è uscirne. E uscirne insieme. Tutti insieme».

Renzi: «Servirà altro…»

«Le misure che sono state prese sono state comunicate come molto dure. Ma non lo sono. Anzi, io credo che, nei prossimi giorni, servirà altro. Il virus sta correndo molto più velocemente dei nostri decreti. Personalmente, credo che ormai tutta Italia debba essere considerata come una zona rossa. Altrimenti diamo un messaggio contraddittorio. E questo vale anche a livello economico». Scrive ancora Matteo Renzi nella sua ultima enews. «Tutto il Paese soffre il crollo economico, non solo i focolai. Sappiamo che il problema di questo virus non è la letalità ma i danni che arreca alle strutture sanitarie, perché diffondendosi velocissimo porta al collasso il sistema della terapia intensiva – prosegue Renzi – E per questo dobbiamo limitare il contagio sanitario. Ma il contagio economico non è arrestabile. Dunque c’è solo una zona rossa, si chiama Italia. Interveniamo subito».

Renzi e le veline ai media

«Dovremmo parlare del modo con il quale vengono passate certe veline ai media. C’è un rapporto perverso tra pezzi dell’establishment e pezzi di redazioni. Io ti do la notizia, l’anticipazione del decreto. E tu magari mi tratti bene domani sul tuo giornale o nella tua trasmissione». Scrive ancora Matteo Renzi nella sua ultima enews.  «Questo modo, a mio giudizio, è discutibile eticamente. Ma diventa dannoso quando far uscire certe notizie prima provoca ciò che abbiamo visto. È nei fatti una misura finalizzata a bloccare il contagio, ha diffuso il contagio al sud in modo irresponsabile. E ci ha provocato un danno di credibilità internazionale che durerà anni. Ma di questo parleremo più in là, finita l’emergenza».

Le proposte per famiglie e imprese

«Se dobbiamo bloccare per qualche giorno l’economia del Paese – scrive ancora Renzi – occorre un gigantesco flusso di liquidità che deve arrivare subito alle aziende e alle famiglie. Le banche devono essere garantite a livello europeo che non avranno ripercussioni ma la liquidità – che c’è – va messa subito a disposizione di lavoratori e imprese. Come? Slittando di un anno i mutui delle famiglie, in tutta Italia, in tutti i settori. Ovviamente solo per chi vuole: chi non ne ha bisogno e continua a pagare regolarmente non sarà obbligato».  E poi ancora: «Devono slittare di un anno i rimborsi dei prestiti aziendali, dei finanziamenti, dei mutui delle imprese, così come bisogna prevedere una forma di rateizzazione delle tasse delle aziende nel 2020, Iva ed Imu comprese  – prosegue Renzi – E poi naturalmente la cassa integrazione per qualche mese per tutti, anche per i piccoli. La prima settimana puoi anche metterti in ferie. Forse anche la seconda. Ma poi? Io metterò tutto me stesso – e tutta Italia Viva – per lottare a fianco delle piccole e medie imprese italiane. Delle partite Iva. Di tutti i lavoratori».

Commenti

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  • giovanni vuolo 9 Marzo 2020

    Renzi, dove vivi ? Ma se tieni ancora in vita un governicchio che dilapida fiumi di soldi per mantenere i fannulloni ed i truffatori? Tutte energie che avremmo potuto impiegare per superare questo drammatico momento. Ed invece la sanità collassa, l”economia è allo stremo, ma spacciatori, brigatisti e truffatori spremono la parte sana e produttiva col reddito di cittadinanza. Ti meriti usolo un gigantesco e solenne *vaffa”