Mascherine, il modello Casale Monferrato: così il Comune le fa avere a chi ne hanno bisogno

21 Mar 2020 10:40 - di Sveva Ferri
casale monferrato

Hanno iniziato da “chi è in prima linea” contro il coronavirus: sanitari, forze dell’ordine, case di cura, operatori dei servizi essenziali. Da domani passeranno ai cittadini più esposti: cittadini con più di 65 anni, persone con gravi patologie, commercianti che per legge possono stare aperti. Il Comune di Casale Monferrato, poco meno di 34mila abitanti in provincia di Alessandria, in questi giorni ha realizzato un piccolo, grande miracolo. È riuscito a procurare le mascherine per chi ne ha bisogno. E non solo per i propri cittadini: anche i Comuni limitrofi hanno avuto il rifornimento.

La vittoria di una comunità

Il Comune ha compiuto l’operazione in tempi record, chiamando a raccolta tutta la comunità locale: i cittadini che hanno fatto le donazioni in denaro, i volontari della Protezione civile che hanno presieduto alla distribuzione, la stessa amministrazione – ovviamente – che ha promosso e coordinato il tutto e perfino i destinatari dei preziosissimi presidi, che hanno fatto la loro parte con rispetto e disciplina.

Il sindaco: “Lo Stato non c’è, abbiamo supplito noi”

“Consegnare a chi è in prima linea i dispositivi di protezione necessari è stato doveroso. E ha rappresentato un momento di enorme soddisfazione”, ha spiegato il sindaco di Casale, Federico Riboldi, che con il coordinatore della Protezione civile locale, Enzo Amich, ha gestito l’operazione. “Dove lo Stato ci ha abbandonato, abbiamo supplito noi. Grazie soprattutto all’immensa generosità di un territorio che, ancora una volta, si è dimostrato unito. E pronto a rimboccarsi le maniche per il prossimo”, ha aggiunto il primo cittadino.

La lezione di Casale Monferrato

Sul sito del Comune è stata anche creata un’apposita sezione con tutte le informazioni utili in questo momento: dagli esercizi commerciali che consegnano a domicilio alle modalità di accesso agli uffici comunali. “Casale Monferrato ha dimostrato di saper affrontare con efficacia e velocità un’emergenza complessa. La sfida, purtroppo, è ancora durissima. E noi continueremo a lavorare affinché la popolazione cittadina e dell’itero territorio possano sentirsi tutelati dalla nostra azione”, ha concluso il sindaco, rilanciando l’appello a restare in casa.

Commenti

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  • giuseppe miglietta 21 Marzo 2020

    Buongiorno. Anziché “lo Stato ci ha abbandonato” avrei trovato consono alla situazione leggere qualcosa tipo “nel momento di emergenza nazionale, con tutte le organizzazioni impegnate per le zone altamente critiche, ci siamo attivati per contribuire con spirito di comunità e solidarietà “. D’altra parte in questa operazione è intervenuta anche la protezione Civile, dunque lo Stato. Comunque bravi, anzi, bravissimi!