La prima e ultima visita di Benito Mussolini nella “perfida Albione”: fu accolto come una star

5 Mar 2020 15:49 - di Domenico Bruni
libro su benito mussolini

La prima visita di Benito Mussolini da presidente del consiglio in una capitale europea? A Londra, incredibile ma vero. Dicembre 1922, Mussolini appena salito al potere – sono passati nemmeno quaranta giorni dalla Marcia su Roma – va nella capitale britannica per i lavori della Conferenza interalleata che si deve occupare dei debiti tra le nazioni vincitrici nel primo conflitto mondiale e dei risarcimenti dovuti dalla Germania e dall’Austria. Alla visita, sinora poco conosciuta e durata dal 9 al 12 dicembre, è stato dedicato un libro Welcome  signor Mussolini (Eclettica Edizioni, pag. 192, 16 euro), scritto da Fabrizio Vincenti.

Per Mussolini grande entusiasmo tra i freddi inglesi

Il libro ricostruisce ogni fase di quel viaggio e il clima dell’epoca con dovizia di particolari, grazie a un accurato lavoro di archivio che ha permesso di fornire indicazioni, oltre che sull’incontro, anche sulla comunità italiana nell’isola, sui gruppi antifascisti presenti e sul fascio di Londra. “State per leggere un saggio storico denso, documentato, puntuale. Un libro – scrive Francesco Borgonovo, vice direttore de La Verità, che ha curato la prefazione – che approfondisce e racconta, illuminando fatti finora rimasti oscuri. E’ incredibile quanto poco si sapesse finora – anche fra gli storici di professione – dei viaggi del Duce nei primi anni del fascismo”.

La visita a Londra avvenne nel 1922

“Questo volume, prosegue, è prezioso poiché – documenti alla mano – ricostruisce i momenti iniziali dell’Italia mussoliniana. Dalla lettura si esce più informati, più consapevoli, dotati di un approccio più problematico. C’è bisogno di libri così: testi che indagano, spiegano, svelano”. E Welcome signor Mussolini svela parecchio. A partire dall’entusiasmo con cui gli inglesi – in particolare la classe dirigente britannica, politici e giornalisti in testa – accolse la presenza del Duce a Londra, a cominciare dall’accoglienza trionfale a Victoria Station.

Giorgio V insignì Mussolini dell’Ordine del Bagno

“Non ricordo entusiasmo pari a quello, nemmeno in Germania. Il delirio con cui la folle ci accolse alla stazione Victoria – ricorda Quinto Navarra, commesso di Mussolini per oltre 20 anni – è indimenticabile. Procedevamo a stento tra una marea umana che gridava, accecati dai lampi di magnesio dei fotografi”. Un’accoglienza da star sulla quale è calato l’oblio. Eppure il suo arrivo sulle rive del Tamigi è ricco di episodi, curiosità e risvolti sinora in buona parte inediti. A cominciare dalla visita a Buckingham Palace da Re Giorgio V che l’anno successivo lo insignirà dell’Ordine del Bagno, un importante ordine cavalleresco. Nel mare sconfinato delle pubblicazioni dedicate al Duce, nessuno aveva mai esplorato a dovere questo importante capitolo dei rapporti tra Mussolini e la Gran Bretagna.

Un viaggio mai più ripetuto

Un viaggio, quello in terra inglese, mai più ripetuto che finalmente torna alla luce, grazie al lavoro di Vincenti, collaboratore de La Nazione e de Il Primato Nazionale, che nel recente passato, sempre con Eclettica, ha tolto dall’ombra la figura di un fascista di sinistra integerrimo come l’ultimo federale di Torino Giuseppe Solaro (Giuseppe Solaro, il fascista che sfidò la Fiat e Wall Street) e dato vita a un interessante saggio su Ezra Pound durante la Rsi con la trascrizione di tutti gli articoli, che il grande poeta americano, schierato più che mai con Mussolini, scrisse in quei tragici mesi segnati dalla guerra civile (Qui Ezra Pound, pagine poundiane nella Rsi).

Ora questo libro sulla fase iniziale della parabola umana e politica del Duce capo di governo e sulle sue prime mosse in politica estera. Un libro destinato a sorprendere positivamente per la gran quantità di informazioni scovate.

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  • Francesco Ciccarelli 6 Marzo 2020

    Nella Chiesa di “San Pietro degli Italiani” in Clerkenwell Road a Londra esiste una lapide commemorativa dei connazionali residenti Oltremanica, caduti nella Grande Guerra; la stessa parete reca un’epigrafe citata da d’Annunzio e le parole rivolte da Mussolini alla nostra comunità nella capitale inglese per suggellare le buone relazioni fra i due Governi: la data era del 1927. Una stele successiva ricorda le vittime dell’Arandora Star, affondata dagli U-Boot nell’ultimo conflitto.