Il virologo Pregliasco: «Siamo travolti dall’onda». Chiusura e tempismo utili. Ma i politici sono sulla graticola

27 Mar 2020 13:27 - di Redazione
Il Presidente dell'ANPAS Fabrizio Pregliasco foto Ansa

Coronavirus, «siamo travolti da un’onda. Cerchiamo di conoscere sempre di più il virus, ma non è facile fare comunicazione rassicurante. Il virus è a basso rischio specifico per il singolo. Ma poi diventa un impegno spaventoso negli ospedali». È questo l’ultimo aggiornamento sulla pandemia del virologo Fabrizio Pregliasco, ospite questa mattina della trasmissione radiofonica Circo Massimo’ su Radio capital.

Coronavirus, il virologo Pregliasco: «Travolti dall’onda»

«Questo rallentamento della velocità del numero di nuovi casi è il segno dell’azione positiva di queste esigenze di distanziamento sociale. Dunque questo ci deve far rinforzare nella voglia di continuare perché i risultati, lo sapevamo, arriveranno nei prossimi giorni. Nel prossimo weekend. Nei primi giorni della prossima settimana, per darci un ulteriore conforto. Ma sapendo che non si deve mollare», sottolinea l’esperto. Il quale spiega che il virus «è arrivato prima da noi. Ma purtroppo stiamo vedendo che sta spazzando tutti gli Stati. Germania, e in particolare la Spagna, stanno soffrendo ancora di più di noi rispetto alla velocità e al numero di soggetti che devono essere assistiti».

«Una patologia subdola che ci ha preso alla sprovvista»

Siamo di fronte a «una patologia subdola che ci ha preso alla sprovvista. E, soprattutto, non abbiamo avuta quella contezza sull’importanza degli asintomatici», ha detto ancora Pregliasco in radio. Quindi ha aggiunto: «Siamo stati travolti da un’onda ed è difficile dire quanto si poteva fare di più. O quanto si poteva fare meno. Sicuramente ogni azione di chiusura quanto prima fosse stata attuata tanto meglio. Ma in queste situazioni i decisori politici si trovano davvero sulla graticola». Quanto al picco, Pregliasco spiega che non sarà unico: «I dati però ci dicono che, raggiunto un blocco che supera un tempo di incubazione dei famosi 14 giorni, ci deve essere poi un’evidenza positiva di risultati». E la sospensione induce a un preoccupante: altrimenti?

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