Fontana al governo: «Basta traccheggiare, qui rischiamo di non riuscire a curare tutti i malati»

20 Mar 2020 9:02 - di Paolo Sturaro
Fontana

Attilio Fontana alza la voce. «Io mi auguro di avere il governo al mio fianco nei prossimi giorni», ha detto a “PiazzaPulita”. «Si dovranno assumere ulteriori decisioni. Mi auguro che si abbia il coraggio. Non si può continuare a traccheggiare. Bisogna dare un colpo netto d’ali, io certe misure non posso prenderle».

Fontana: «L’impiego dell’esercito dev’essere massiccio»

«Massiccio utilizzo dell’esercito come presidio». Il governatore della Lombardia ne ha discusso a telefono con Giuseppe Conte. «Insieme alle forze dell’ordine, l’esercito deve garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti. Basta con le “corsette” e le passeggiate in libertà. Chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili. Fermo dei cantieri. E, ancora, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali».

«La situazione è sempre più grave»

Fontana ha chiesto un’ulteriore stretta sulle misure, in una telefonata che lui stesso definisce «cordiale e costruttiva». «Un colloquio», ha spiegato, «nel quale ho ancora una volta rappresentato al presidente del Consiglio la situazione sempre più grave che sta vivendo la Lombardia. Ci aggiorneremo nelle prossime ore per capire se e in quale direzione il governo vorrà muoversi».

Il rischio maggiore

«Io temo che si arriverà, se non si riusciranno ad invertire i numeri, a non essere in grado di curare tutti i malati, tutte le persone che ci chiedono aiuto. Questo è il rischio a cui andiamo incontro nei prossimi giorni».

«Dobbiamo garantire che le misure siano rispettate»

Una posizione, questa, già sostenuta qualche ora prima in un colloquio con il ministro Boccia. «Stiamo studiando delle altre misure e stiamo studiando in che modo le misure possano venire rispettate», aveva detto Fontana. «Io chiederò formalmente che il programma “strade sicure”, quindi anche con l’uso di militari in strada venga esteso a tutta la Lombardia. In questo modo si dà «un elemento di deterrenza».

Fontana: «Chiediamo sacrifici e non possiamo derogare»

«Questa è una guerra», aveva aggiunto Fontana. «La notizia non bella di è che abbiamo occupato 1006 posti mille di terapia intensiva. Ne avevamo a disposizione solo 750 all’inizio e si è arrivati a 1006 solo per l’impegno eccezionale sovrumano dei nostri medici e operatori a stravolgere i nostri ospedali». Quello che sta accadendo «non è uno scherzo, non è una vacanza, è una guerra: in guerra si hanno restrizioni molto maggiori, noi chiediamo sacrifici in fondo molto limitati ma non possiamo derogare».

Commenti

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  • federico 21 Marzo 2020

    Caro Fontana, è un mese che il Governo approva le tue misure sempre più pazze, ed il risultato è zero. Fino a che tutti non avranno una mascherina da indossare obbligatoriamente e i sanitari un equipaggiamento adeguato, puoi chiuderci in casa ma non sconfiggerai il contagio. Mancano le mascherine? Vergogna, sia per non averci pensato già tre mesi fa, e perché sei indegnamente a capo di una delle zone più produttive del mondo, non di un villaggio dell’Africa. Dimissioni subito! Sotto di te la Lombardia è diventata sinonimo di morte e degrado, turisti e manager stranieri ci penseranno bene prima di tornarci.

    • Francesco Storace 26 Marzo 2020

      Commenti da pazzi