Sera di Giugno, lo spettacolo dedicato a Cecchin, arriva a Milano. E vale davvero la pena andarlo a vedere

29 Gen 2020 16:25 - di Annamaria Gravino
cecchin

Andrà in scena anche a Milano lo spettacolo Sera di Giugno, dedicato a Francesco Cecchin, il militante del Fronte della Gioventù morto a Roma il 16 giugno 1979 per le conseguenze di una infame aggressione politica. La rappresentazione si terrà venerdì 31 alle 21, al teatro Rosetum, in via Pisanello 1, grazie al contributo della Fondazione Alleanza nazionale.

In ricordo di Francesco Cecchin

Lo spettacolo, nato dallo slancio di un gruppo amatoriale che voleva rendere omaggio alla memoria di Cecchin, è andato in scena a Roma la prima volta proprio il 17 giugno, in occasione del quarantennale della morte. Considerata la ricorrenza e il forte impatto della vicenda sulla comunità politica romana e non solo, il successo di pubblico ottenuto era un fatto pressoché scontato. Lo era meno, forse, che il volenteroso manipolo di ragazzi che ha scritto e portato in scena Sera di Giugno riuscisse nell’impresa di restituire, come spiegato dal comunicato, la “giovinezza di un ragazzo di 17 anni, che ha scelto la strada della militanza politica in un periodo terribile e sanguinoso come gli Anni di Piombo. Consapevole del fatto che quella scelta avrebbe anche potuto costargli la vita”.

Quel che accadde quella “sera di giugno”

La storia di Cecchin è nota. Gli organizzatori la riassumo così: “Una sera di giugno del 1979 la vita di Francesco Cecchin si è interrotta bruscamente. Un gruppo di avversari politici ha dato sfogo al suo odio, aggredendo quel giovane sorridente e ribelle, picchiandolo selvaggiamente e gettandolo, inerte, da un muretto alto qualche metro. Dallo schianto del suo corpo sull’asfalto di quel cortile nei pressi di Piazza Vescovio sono passati quarant’anni”. Tutta da scoprire, invece, la rappresentazione, che grazie alla sensibilità della Fondazione An e della deputata di FdI Paola Frassinetti ora può uscire anche dai confini romani.

Uno spettacolo delicato e profondo

Il rischio di sbavature era elevatissimo. Invece, questi ragazzi, “spinti esclusivamente dalla volontà di ricordare” e ciascuno “secondo le proprie attitudini, capacità e sensibilità”, sono riusciti magistralmente nell’impresa. Sera di Giugno affronta con delicatezza una vicenda brutale, commuove senza mai cedere al patetismo, fa riflettere senza mai calcare la mano, restituisce tutta l’insensatezza e l’ingiustizia di quella morte senza mai alimentare pulsioni. È, dunque, un esperimento riuscitissimo. Che tanto più sorprende proprio per la caratura non professionale di chi lo ha realizzato. Accompagnato da musiche eseguite dal vivo, Sera di Giugno centra perfino l’obiettivo di lasciare lo spettatore in pace. Con tristezza, certo, ma anche, davvero, con “il sorriso. Di Francesco e di chi lo ha nel cuore”. Un altro obiettivo che si erano dati gli organizzatori. E che hanno centrato.

 

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