Israele, Netanyahu: “Ho chiesto l’immunità parlamentare per le accuse di corruzione” (video)
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu chiede l’immunità parlamentare dopo che è stato formalmente incriminato per tre atti d’accusa: corruzione, frode e abuso d’ufficio. È la prima volta nella storia di Israele che un primo ministro in carica è stato formalmente incriminato per tre atti d’accusa. Netanyahu ha detto che avrebbe richiesto un periodo di immunità limitato nel tempo e c he avrebbe dimostrato la sua innocenza in tribunale. “Voglio guidare Israele per molti altri anni per raggiungere successi storici”, ha detto. Dopo le incriminazioni a novembre Netanyahu ha parlato di un tentativo di colpo di stato e ha fortemente criticato la magistratura israeliana. Ha accusato la polizia di aver messo sotto pressione i testimoni. Il procuratore generale israeliano Avichai Mandelblit aveva inviato l’atto di accusa contro Netanyahu al presidente del parlamento il 2 dicembre. Successivamente, Netanyahu ha avuto 30 giorni per richiedere l’immunità.
Netanyahu in diretta tv
“Mi accingo a rivolgermi al presidente della Knesset Yoel Edelstein – ha detto in un discorso trasmesso in diretta dalle reti televisive – per avvalermi del mio diritto, che è anche il mio dovere e la mia missione, per restare al servizio dei cittadini di Israele”.
Sotto accusa per corruzione
Nei giorni scorsi, la Corte suprema israeliana si è riunita per esprimersi sulla candidatura di Benyamin Netanyahu. La richiesta è partita da un gruppo di intellettuali, preoccupati per l’eventualità che dopo le elezioni del 2 marzo l’incarico di formare un nuovo governo possa essere affidato al premier uscente malgrado la sua incriminazione per corruzione, frode ed abuso di ufficio. Lunedì Netanyahu ha fatto appello ai giudici affinché respingano la richiesta.
Ha appena vinto le primarie del Likud
Meno di una settimana fa, Netanyahu, ha vinto le primarie nel suo partito, il Likud, che guiderà quindi alle elezioni del 2 marzo 2020. Il più longevo dei leader della storia dello Stato ebraico, in carica dal 2009 (con quattro mandati), ha stracciato il suo concorrente diretto Gideon Sa’ar ricevendo il 72,5 per cento dei consensi dei partecipanti.