Paragone viene “processato” dai probiviri del M5S: «Mi cacciano?» e mostra il dito medio

18 Dic 2019 16:20 - di Eugenio Battisti
Paragone

L’impietosa Inquisizione grillina è al lavoro. Pronto il processo contro il pericoloso Gianluigi Paragone.

I probiviri del M5S in queste ore hanno avviato l’istruttoria disciplinare contro il senatore “eretico” colpevole di non aver votato la fiducia alla legge di bilancio. Il giornalista, da sempre molto schietto nelle critiche all’establishment, ha disobbedito agli ordine di scuderia. Sarà il collegio disciplinare a valutare quale sanzione imporre, ma l’espulsione sembra esclusa perché, visti i numeri risicati, a Palazzo Madama, Di Maio non può permettersi di perdere altre pedine. Contrario al governo con il Pd, il senatore ha disertato l’assemblea straordinaria dei gruppi parlamentare per andare a cena con alcuni attivisti. Al tavolo con Paragone, distante fisicamente da Grillo e Casaleggio, l’ex deputato Alessandro Di Battista.

Paragone non molla: Mi hanno deferito, ora ci divertiamo

Per nulla preoccupato dalla reazione dei “capi”, Paragone se la ride. A farsi mettere alla porta non ci pensa proprio. «Sì, mi è arrivata la segnalazione – conferma – ora manderò le mie osservazioni, risponderò a tutto. Chi pensa che me ne vada si sbaglia di grosso. Non ho un carattere facile, ora ci divertiamo…». Fin dalle prime ore il senatore pentastellato ha tenuto botta: «Non mi dimetto e voi non mi caccerete. Io non cambio idea». In un’intercista a la Stampa è stato molto esplicito: «Hanno voluto costruire un movimento basato sul vaffa. Se vorranno cacciarmi, lancerò loro il mio vaffa e gli aggiungerò anche il dito medio». Nessun pentimento della bocciatura alla manovra. «Manca la nostra visione del Paese e non potevo votarla. Dovremmo dare delle risposte a tutti quelli che ci hanno votato, ma non lo stiamo facendo». Parole che preparano uno scontro frontale mentre il clima in casa 5Stelle si fa sempre più teso. Il ministro Bonafede è arrivato a chiedere le dimissioni del senatore Paragone: «Se uno non è mai d’accordo, perché rimane?»

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Filippo 18 Dicembre 2019

    Chissà che fatica riuscire a trovare i Probiviri nel Movimento cinquestelle !

  • Laura Prosperini 18 Dicembre 2019

    anche se è un mio avversario, posso dire che oggi, nel modo e quindi in particolare nella politica (misara) attuale
    la coerenza non paga affatto…anzi è un grande ostocolo