Manovra, il governo fa retromarcia anche sulla tassa sulla plastica. Ormai è tutti contro tutti

1 Dic 2019 20:01 - di Giovanni Trotta
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Manovra, sarà una settimana calda per la legge di Bilancio, in esame in commissione Bilancio al Senato. Tra domani e martedì dovrebbe arrivare l’emendamento del governo alla plastic tax da 1,1 miliardo di euro nel solo 2020. Non è chiaro se arriveranno anche le modifiche alla stretta sulle auto aziendali. Il tutto a patto di trovare coperture equivalenti, visto che i saldi della manovra sono intoccabili. Intanto la tabella di marcia dei lavori, dopo la sconvocazione della seduta in commissione di oggi, rischia di rallentare ulteriormente. Ieri lo stesso presidente della commissione Daniele Pesco (M5S) ha parlato di uno slittamento da martedì a mercoledì o giovedì dell’approdo in Aula a Palazzo Madama. Ma non si esclude che il ddl arrivi addirittura venerdì.

Italia viva continua a opporsi al governo

Dopo il via libera a quello che si configurerà come un maxi-emendamento, il ddl passerà alla commissione Bilancio alla Camera. Poi in Aula a Montecitorio, per poi tornare indietro a Palazzo Madama. Governo e maggioranza tengono infatti fermo l’obiettivo delle tre letture. E domani alle 13 scadrà il termine per la presentazione dei sub emendamenti alla manovra. E sempre domani o al più tardi martedì è attesa la proposta di modifica del governo alla plastic tax. Al momento l’ipotesi sarebbe di ridurne di oltre il 70% il gettito, che passerebbe quindi da 1,1 mln nel 2020 a poco più di 300 milioni. Attraverso il dimezzamento del prelievo da 1 euro a 50 centesimi al chilo e all’estensione della platea dei prodotti esentati. Ci sarà anche un rafforzamento di uno schema di incentivi per la riconversione e innovazione.

Manovra, si pensi a inchiodare i giganti del web

Sul nodo della plastic tax si lavora anche sui tempi per diluire l’impatto sulle aziende della tassa sulla plastica monouso. Il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha parlato di uno slittamento a luglio dell’entrata in vigore. Bisognerà vedere se queste concessioni basteranno ai detrattori del prelievo. Nel governo, Italia Viva continua a schierarsi per la sua cancellazione totale e che potrebbe accogliere semmai uno slittamento al 2021 della misura. Atteso al Senato anche l’emendamento alla web tax con delle migliorie per inchiodare al pagamento del prelievo del 3% i giganti dell’high-tech. Costoro eludono le tasse nei Paesi in cui operano e pagano le tasse nei vantaggiosi paradisi fiscali dove sorgono i loro quartier generale. Quanto a sugar tax e Industria 4.0, gli emendamenti arriveranno alla Camera. Quel che è certo è che qualunque restyling del balzello sulle bevande zuccherate (233 milioni di gettito nel 2020), come di altri interventi andrà compensato con entrate equivalenti.

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